Palazzolo Acreide, ritrovata una domus romana - QdS

Palazzolo Acreide, ritrovata una domus romana

Luigi Solarino

Palazzolo Acreide, ritrovata una domus romana

sabato 17 Ottobre 2020

Campagna di scavi condotta dall’Università di Varsavia insieme al Parco archeologico e paesaggistico di Siracusa. Collaborazione tra Sicilia e Polonia iniziata nel 2009. Samonà: “Un valore aggiunto per valorizzare il nostro patrimonio”

PALAZZOLO ACREIDE – L’area archeologica di Palazzolo Acreide (Akrai), uno dei più importanti siti antichi della Sicilia orientale, non smette di stupirci svelando nuovi tesori che si vanno ad aggiungere a quelli già noti. Infatti, in queste ultime settimane, è stata riportata alla luce un’antica domus romana.

L’importante ritrovamento è stato effettuato grazie alla campagna di scavi archeologici condotti dall’Università di Varsavia in co-direzione scientifica con il “Parco archeologico e paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro ed Akrai” diretto da Carlo Staffile.

Grazie ai nuovi scavi effettuati nell’area posta a sud del Decumano (la strada principale che attraversa da est ad ovest l’abitato, mettendo in collegamento le due porte della città), è stato possibile agli archeologi riportare alla luce una domus romana, che si imposta su una più antica abitazione di età ellenistica del III secolo a.C. e mostra una continuità di vita fino all’età bizantina.

La collaborazione tra la Sicilia e la Polonia sul sito archeologico di Akrai è iniziata nel 2009 allorchè si è deciso di mettere in luce proprio l’abitato di Akrai, che sino ad allora era sconosciuto. Difatti, prima di questi scavi, mirati alla scoperta dell’impianto urbano della città di Akrai, che era una sub colonia di Siracusa fondata nel 663 a.C., si conosceva solo la parte “monumentale” costituita da: teatro, bouleuterion, latomie e tempio di Afrodite.

Per riportare alla luce la domus romana gli archeologi hanno eseguito una serie di indagini basate sull’uso delle più moderne tecnologie non invasive e del “remote sensing”. Quest’ultima tecnica, più conosciuta come telerilevamento, ha permesso di effettuare dei rilievi diagnostico-investigativi in grado di fornire informazioni molto dettagliate sull’ambiente e sugli oggetti posti sotto la superficie consentendone l’individuazione.

La nuova scoperta e gli altri risultati degli scavi archeologici sono stati illustrati all’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, e al primo cittadino di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo. A presentare i risultati della campagna di scavi, che per quest’anno si è appena conclusa, è stata Roksana Chowaniec, docente di archeologia all’Università di Varsavia.

Al termine della presentazione ha preso la parola l’assessore Samonà. “Gli scavi, frutto dell’accordo stipulato tra il Parco Archeologico e l’Università di Varsavia, ci hanno consentito di ampliare le conoscenze sulla città di Akrai. Le relazioni con diverse Università del mondo e le campagne di scavo attive in tutta la Sicilia costituiscono – ha commentato l’assessore ai Beni Culturali – un valore aggiunto molto prezioso per la valorizzazione del nostro patrimonio archeologico. Le collaborazioni in questo ambito, infatti, da un lato ci consentono di portare avanti l’indagine sui diversi siti archeologici della Sicilia senza oneri per la Regione, dall’altro mantengono alta l’attenzione internazionale sul nostro prezioso patrimonio storico-archeologico e creano relazione tra le diverse istituzioni con una ricaduta anche sulle opportunità di crescita culturale dei nostri giovani”.

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