Rivalutazione Istat delle pensioni nel 2025, ultime notizie

Rivalutazione delle pensioni nel 2025: come funziona e le previsioni sugli aumenti

Rivalutazione delle pensioni nel 2025: come funziona e le previsioni sugli aumenti

Redazione  |
martedì 19 Novembre 2024

Aumenti del montante contributivo e degli importi delle pensioni, ecco cosa cambia.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha comunicato il nuovo il tasso annuo di rivalutazione ISTAT del montante dei contributi delle pensioni per l’anno 2024, che si tradurrà sostanzialmente in una rivalutazione in positivo per chi lascerà il lavoro nel 2025.

Rivalutazione Istat delle pensioni nel 2025, cosa si sa

Con la nota n. 2545394/2024 del 5 novembre, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha annunciato il valore del tasso annuo di capitalizzazione ai fini della rivalutazione dei montanti contributivi relativamente al 2024, parametro fondamentale per rivalutare il montante acquisito fino al 31 dicembre 2023. Il coefficiente di rivalutazione è pari a +1,036622 e sarà fondamentale per calcolare gli importi delle pensioni nel 2025.

Chi andrà in pensione nel nuovo anno, infatti, in base alle previsioni potrà beneficiare di un adeguamento di oltre il 3,6% grazie a questa rivalutazione. Si specifica, però, che questa rivalutazione riguarda i lavoratori iscritti all’Inps che andranno in pensione tra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2025 e i contributi versati fino al 2023 (non conteranno, ai fini della valutazione, né quelli del 2024 – anno precedente alla decorrenza della pensione – né quelli dell’anno del pensionamento, cioè il 2025).

Gli aumenti

La rivalutazione ISTAT del montante dei contributi delle pensioni è calcolata in base al tasso medio annuo composto di variazione del prodotto interno lordo nominale nei cinque anni precedenti al 2024 ed è d’interesse per chi va in pensione nell’anno successivo. Permette di adeguare i contributi versati al costo della vita.

Per chi è già in pensione, c’è una seconda rivalutazione attesa per il 2025 ed è quella annuale dell’Istat sugli importi di tutte le misure di previdenza erogate dallo Stato. Questa seconda rivalutazione si basa sul meccanismo della perequazione annua, che dipende dall’andamento dell’inflazione. Rispetto allo scorso anno, quando la rivalutazione è stata del 5,4%, per il 2025 si attende una rivalutazione più bassa degli importi della pensione: al momento, infatti, è previsto un aumento dell’1,6%. Questo tasso, però, è ancora provvisorio.

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Immagine di repertorio

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