Rivoluzione ferroviaria per l’area taorminese - QdS

Rivoluzione ferroviaria per l’area taorminese

Rivoluzione ferroviaria per l’area taorminese

mercoledì 22 Febbraio 2023

Il primo passo saranno i lavori di messa in sicurezza del costone roccioso che costeggia la via Garipoli, dove sorgerà la prima delle due nuove stazioni che serviranno la Città del Centauro

TAORMINA (ME) – Nell’attesa che inizino i lavori del mega cantiere delle Ferrovie dello Stato per la realizzazione del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, il Comune dovrà mettere in sicurezza il costone roccioso che costeggia la via Mario e Nicolò Garipoli, dove sorgerà la nuova stazione, nonché arteria di collegamento tra il centro storico e il casello autostradale della A18.

Se n’è parlato nei giorni scorsi a Palermo, dove il Governo regionale ha voluto riunire un tavolo tecnico a Palazzo d’Orleans alla presenza del sindaco della Perla, Mario Bolognari. Rfi ha letteralmente imposto che questi lavori di messa in sicurezza vengano realizzati prima dell’avvio dei lavori per il raddoppio ferroviario e per la realizzazione della nuova stazione di Taormina, che nascerà in zona Madonnina. Dovrà essere direttamente Palazzo dei Giurati a curare il piano di intervento. Una prima parte dei lavori, di maggiore urgenza, è già stata programmata per marzo e dovrebbero durare circa due settimane.

L’origine della richiesta risiede nel fatto che nell’autunno del 2021 la via Garipoli venne interessata da un importante evento franoso, causato da giorni di ininterrotte piogge torrenziali, che causarono il distacco di alcuni massi proprio dal costone roccioso sovrastante, che si riversarono sulla carreggiata fortunatamente senza conseguenze per gli automobilisti. Trattandosi della principale bretella comunale di collegamento, non soltanto con il casello dell’autostrada A18, ma anche con la Strada statale 114, il Comune chiese sin da subito lavori di somma urgenza che hanno trovato risposta dalla Presidenza della Regione siciliana, attraverso il Dipartimento per la Protezione Civile.

Con uno stanziamento di 270 mila euro, arrivato grazie a un emendamento in bilancio a chiusura del 2021, fu quindi avviato il cantiere per interventi necessari alla “mitigazione del rischio frane”, a partire dalla posa in opera di una barriera paramassi nel versante Nord sovrastante la via Garipoli, nei pressi di contrada Zaccani. Interventi non semplici a causa dell’impervia natura del costone, che inizialmente avevano richiesto anche l’utilizzo di droni e rocciatori per intercettare l’origine dell’evento franoso. In ogni caso, tutto fu portato a termine entro febbraio del 2022, giusto in tempo per l’avvio della stagione turistica senza creare grossi disagi.

Adesso pare che quell’intervento necessiti di ulteriori approfondimenti e nuovi lavori, che andranno a estendersi maggiormente lungo tutto il tracciato fino al luogo nel quale sorgerà la stazione ferroviaria.

Come detto, Taormina è al centro dei prossimi lavori di Rfi per il completamento del raddoppio ferroviario Messina-Catania, in particolare del lotto funzionale tra Fiumefreddo e Letojanni, che il gruppo WeBuild si è aggiudicato per un valore di circa 640 milioni di euro. Una svolta epocale per la mobilità del comprensorio, considerando che, a lavori conclusi, ci vorranno soltanto trenta minuti di treno per percorrere la distanza tra Taormina e il capoluogo etneo, e da lì poi l’aeroporto di Fontanarossa, rendendo più facile lo spostamento dei turisti.

La città del Centauro avrà quindi una propria stazione collinare, che sorgerà sotto il parcheggio Lumbi e che verrà direttamente collegata al centro storico attraverso un sistema di ascensori e tapis roulant, grazie ai quali i viaggiatori potranno raggiungere l’area di sosta e poi scegliere il modo più congeniale per raggiungere le altre vie del centro.

La seconda stazione nascerà, invece, nella frazione di Trappitello, studiata per sostituire l’attuale scalo Alcantara e soddisfare la popolosa vallata, grazie a un tratto di ferrovia totalmente nuovo, che partirà dalla stazione di Letojanni, per raggiungere i due nuovi scali taorminesi tramite un complicato sistema di viadotti e gallerie.

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