Al medico settanteduenne il compito di amministrare il Municipio dopo due anni di gestione della Commissione straordinaria, nominata a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale
TORTORICI (ME) – È il quinto mandato amministrativo per Carmelo Rizzo Nervo, eletto ancora una volta alla guida di Tortorici con 1.784 preferenze, il 51,21% dei votanti. Il medico settantunenne è stato primo cittadino dal 1995 al 2004 e dal 2009 al 2019. Dopo la breve parentesi di governo di Emanuele Galati Sardo, fermato dai guai giudiziari per il suo coinvolgimento nell’Operazione Nebrodi, è arrivata la gestione tecnico-amministrativa della Commissione straordinaria, durata quasi due anni, resasi necessaria dopo lo scioglimento per mafia del Consiglio comunale e la decadenza degli organi di governo.
Rizzo Nervo è stato sostenuto dalla lista Victoriosa Civitas, che avrà eletti al Civico consesso otto consiglieri: Rosalba Vanadia, Sebastiano Conti Mica, Antonella Foti, Micaela Salvà Babbalacchio, Sonia Bevacqua, Carmelo Ciancio, Domenico Bruno Pintagro Gallarizzo e Giuseppe Bontempo. I primi due assessori designati sono Antonella Foti e Dario Paterniti Martello, esperto in politiche finanziarie.
Maurilio Foti, competitor di Rizzo Nervo, anch’egli medico e già sindaco del centro oricense dal 2004 al 2009, si è fermato a 1.642 voti, pari al 47,13%. La sua lista “Tortorici Terzo Millennio”, porterà in Aula quattro consiglieri tra cui lo stesso candidato sindaco sconfitto. I più votati sono Rosita Paterniti Barbino, Delia Pintagro Gallarizzo, Antonino Iuculano e Sebastiano Calà Sacarcione. Il terzo candidato, il commercialista 65enne Franco Franchina – sostenuto da una lista civetta comunque vicina a Rizzo Nervo – si è fermato a 58 preferenze, l’1,66% del totale dei 3.484 voti validi.
Per il Comune, insomma, si apre una nuova era. “Abbiamo reindirizzato gli uffici sulla strada della corretta gestione delle risorse finanziarie ma anche richiamato sul rispetto delle regole e trasparenza in materia di contratti e appalti pubblici. Da qui pensiamo si possa ripartire” hanno dichiarato i componenti della Commissione straordinaria (i vice prefetti Giuseppe Sindona e Matilde Mulè e la funzionaria economico-finanziaria Giulia Rosa), che hanno completato il loro lavoro e si preparano per il passaggio di consegne al nuovo primo cittadino. Nella lettera di commiato pubblicata sabato sul sito del Comune, hanno scritto che “il ripristino della legalità, motivo per il quale siamo stati incaricati della temporanea gestione del Comune, ha significato per noi un impegno forte e costante per riavvicinare i cittadini all’Istituzione comunale. Il rispetto delle regole si può ottenere e pretendere solo di fronte a un’amministrazione efficiente ed efficace, perché capace di soddisfare rapidamente e pienamente i bisogni dei cittadini”.
Infine, un rinnovato appello “a tutta la comunità, affinché, attraverso il superamento delle contrapposizioni che dividono e frenano la crescita, animata da sincero spirito di solidarietà coltivi quel senso di appartenenza alla comunità che non è solo identità storica ma è, anche e soprattutto, spinta propulsiva al cambiamento. Un sincero augurio di buon lavoro vada ai futuri amministratori affinché vengano avviati percorsi virtuosi di risanamento dell’Ente”.
Da qui, dunque, ripartirà il primo cittadino che gli oricensi hanno scelto per un nuovo percorso amministrativo. Rizzo Nervo in campagna elettorale ha criticato, e con toni abbastanza forti, il lavoro della Commissione, contestando scelte e provvedimenti, promettendo tra i primi atti il ripristino dell’Ufficio del Giudice di Pace, chiuso per motivi economici e poi il riordino degli uffici comunali.
Nel suo programma ha grande spazio il tema della sanità territoriale, fortemente depotenziata negli anni, con azioni di pressione su Palermo per rafforzare il servizio di ambulanze, carente di personale medico, e il Pte. Poi il ripristino dell’elipista, interventi per migliorare l’erogazione idrica e il decoro del cimitero.
Intanto, però, la priorità che Rizzo Nervo dovrà affrontare sarà quella delle finanze comunali, perché ad aspettarlo c’è un’altra dichiarazione di dissesto dopo quella che lui stesso fece nel 2016. “Siamo stati costretti – hanno detto i commissari – nonostante abbiamo tentato di proporre un Piano pluriennale di rientro dall’ingente massa debitoria. È stata fatta prima una disamina sulle cause, preceduta dal Rendiconto 2021”. Adesso la patata bollente torna nella mani di Rizzo Nervo.