Il sindacato provinciale rilancia: “Più lavoro e più sicurezza”. Tra le priorità vi è il sostegno al settore della pesca: “Lavorare affinché anche i giovani si avvicinino al comparto”
TRAPANI – Un’agenda fitta d’impegni perché nel territorio trapanese l’emergenza è ormai prassi. Ed un sindacato non può che trovarsi in prima linea. L’agenda è quella del nuovo segretario provinciale della Uil Tommaso Macaddino. Ha 52 anni, è di Mazara del Vallo ed è “nato” nel sindacato. Lo conosce a menadito e sa cosa significa stare in trincea. Perché occuparsi del settore pesca – prima di essere eletto al vertice della Uil provinciale ha guidato la Uil Pesca regionale – vuol dire stare al fronte, perché è in atto, da anni, una vera e propria guerra del pesce nel Mediterraneo. Guerra che si è fatta sentire prepotentemente nella sua città, prima marineria d’Italia.
La Commissione Pesca del Parlamento Europeo è stata in città. Una visita importante per fare il punto della situazione sulle priorità del settore. “La scelta della delegazione del Parlamento europeo composta dai membri della Commissione Pesca e da funzionari dell’Unione europea di far visita alla città di Mazara del Vallo e di voler conoscere i luoghi più significativi per il settore, è stato un momento importante, che deve però essere riempito di contenuti di merito rispetto alle ormai innumerevoli problematiche che la pesca attraversa da anni”.
Quali temi avete portato al tavolo del confronto.
“La sostenibilità delle risorse, la pacifica convivenza nel Mar Mediterraneo fra tutti i Paesi rivieraschi – messa in discussione dai libici che fanno riferimento al generale Haftar e che non perdono una sola occasione per mitragliare i nostri pescherecci o per sequestrarli rimanendo impuniti -, il riconoscimento del settore pesca della provincia di Trapani guardando alla specificità industriale di Mazara del Vallo. Settore che deve essere al centro della programmazione europea dei fondi comunitari in modo che vi siano le condizioni per poter costruire nuovi pescherecci, con sistemi moderni e tecnologicamente avanzati. Soluzioni che devono avere un obiettivo centrale, quello di far riavvicinare i giovani al comparto. Il quadro di riferimento è chiaro. Bisogna fare i conti con l’invecchiamento della flotta, con i problemi di sicurezza a bordo e con una insufficiente rete di sicurezza sociale”.
Il Parlamento ha approvato la legge “Salva Mare”. Un buon passo avanti?
“I nostri pescatori vivono il malessere legato all’inquinamento, nemico quotidiano del loro lavoro. In pratica, la legge riconosce un ruolo ecologista ai pescatori con un’azione di tutela dell’ambiente contro l’inquinamento marittimo. Finora i pescatori che durante le loro attività pescavano rifiuti e li portavano a terra, dovevano farsi carico dei costi di smaltimento, rischiando anche multe salate per la loro detenzione e trasporto a bordo. Finalmente la legge ribalta questo paradosso, prevedendo misure premiali nei confronti del comandante del peschereccio che conferisce correttamente i rifiuti pescati in mare. La Regione deve recepire in fretta la norma nazionale e potrebbe anche pensare a meccanismi premiali specifici, agganciati a progetti di salvaguardia dei nostri mari”.
Nella sua relazione congressuale tra le questioni aperte e da risolvere al più presto ha indicato la sicurezza nei luoghi di lavoro.
“Per noi conta il lavoro e contano le persone. Difendiamo il lavoro che c’è e puntiamo a nuove politiche attive del lavoro che siano in grado di creare nuova occupazione. Lavoro però sicuro. E’ una priorità che la Uil sta portando avanti a tutti i livelli e che riguarda da vicino anche il nostro territorio se si pensa che nel trapanese, nel primo trimestre del 2022, secondo i dati Inail, le denunce di infortuni sul lavoro sono state 525, contro le 431 nello stesso periodo dell’anno precedente. L’obiettivo si può raggiungere solo con maggiori controlli nei luoghi di lavoro, potenziando gli organici dei vari Uffici Ispettivi e di controllo e varando misure sanzionatore più aspre per chi non rispetta le regole. La Uil si farà promotrice anche a livello territoriale delle istanze di maggiore tutela della salute dei lavoratori. Saremo senz’altro impegnati con le atre sigle confederali e con le istituzioni nella ricerca continua di strumenti e proposte che vedano il rilancio del nostro territorio”.
Pandemia e post pandemia, guerra in Ucraina, aumento dei prezzi e del costo delle materie prime e quindi dell’inflazione. Come si rilancia il territorio in queste condizioni?
“La sinergia d’intenti è fondamentale per lo sviluppo. Come Uil lo sosteniamo da sempre. Ma il vero problema è che fino a quando non si svilupperanno sinergie che guardano una volta e per tutte al merito dei problemi, delle priorità, allo sviluppo del territorio in tutti i suoi settori portanti – agricoltura, pesca, turismo – difficilmente potremo superare le criticità in atto. In questa direzione, al nostro congresso, abbiamo riproposto un progetto di rilancio e di sviluppo per Trapani che deve necessariamente passare dalla collaborazione e dall’impegno di tutti gli attori istituzionali, politici e sociali del territorio che devono rivendicare, con forza e determinazione il ruolo strategico del nostro territorio che voglio ricordare si affaccia ed è limitrofo al Mediterraneo, ai Paesi maghrebini, ma soprattutto può e deve diventare meta di merci e passeggeri anche via mare”.