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Robotica e salute, Giammanco: “Sfida e opportunità per il sistema sanitario”

Robotica e salute, Giammanco: “Sfida e opportunità per il sistema sanitario”
L’incontro promosso dallArnas Garibaldi nell’ambito di Expo Medicina 2025

Il direttore generale dall’Arnas Garibaldi sulle nuove frontiere della medicina: “Innovazione migliora qualità delle cure”. Ettore: “Meno sprechi e più risorse”

La chirurgia robotica è sempre più al centro del dibattito sulla sanità del futuro. Se ne è discusso nel corso dell’importante incontro interdisciplinare “Dalla sala operatoria alla governance sanitaria: la sfida della chirurgia robotica sostenibile”, svoltosi nell’ambito di Expo Medicina 2025. Promosso dall’Arnas Garibaldi e coordinato da Giuseppe Ettore, direttore del Dipartimento materno infantile, l’appuntamento ha riunito medici specialisti, dirigenti sanitari, informatici, responsabili amministrativi e del controllo di gestione, offrendo un’occasione di confronto sulle opportunità cliniche e sulle sfide organizzative legate all’evoluzione tecnologica in sala operatoria. Tra i relatori, Giuseppe Giammanco (direttore generale Arnas Garibaldi), Silvia Pagliantini (direttore Innovazione e Sviluppo Aou Pisana), Fabio Zorzetto (Controllo di gestione dell’Azienda ospedaliera di Padova) e Adriano Marcolongo (Presidente del Network Italiano Sanitario), che hanno portato esperienze e prospettive complementari sui temi della sostenibilità, dell’efficacia e della governance dell’innovazione.

La chirurgia robotica rappresenta un salto di qualità

Dal punto di vista clinico, i professionisti hanno sottolineato come la chirurgia robotica rappresenti un salto di qualità per i pazienti: visione tridimensionale, maggiore precisione, riduzione del trauma operatorio e tempi di recupero più rapidi. Tuttavia, è emerso con forza anche il tema dei costi e della sostenibilità, che impone una riflessione strategica su come integrare l’innovazione nel sistema sanitario. “L’innovazione costa, ma è la gestione dell’innovazione che può generare valore nel lungo periodo”, ha dichiarato Silvia Pagliantini. “È fondamentale creare un’organizzazione che protegga e renda sostenibile l’innovazione, promuovendo sinergie tra professionisti, direzioni mediche, farmacie ospedaliere e controllo di gestione, con una visione regionale condivisa”.

Sulla stessa linea, Adriano Marcolongo ha ribadito la necessità di riprogettare i modelli organizzativi: “La consapevolezza dei costi non deve frenare il progresso. È possibile compensare gli investimenti riducendo sprechi e ottimizzando le attività: costi apparentemente maggiori possono tradursi in risultati clinici migliori e maggiore sicurezza per i pazienti”. Dal punto di vista economico, Fabio Zorzetto ha ricordato che i benefici della chirurgia robotica vanno oltre l’atto operatorio: “Gli interventi robotici comportano degenze più brevi, minore uso di farmaci post-operatori e ridotto ricorso alla terapia intensiva. Tutti questi elementi concorrono a ridurre i costi complessivi del ricovero rispetto alla chirurgia tradizionale”.

Per Giuseppe Ettore, l’evoluzione tecnologica è ormai un processo irreversibile: “L’innovazione in chirurgia, sostenuta anche dall’intelligenza artificiale, è una realtà che sta trasformando profondamente la pratica clinica. La chirurgia robotica non è più una nicchia d’eccellenza, ma una pratica diffusa che consente di ridurre sprechi e ottimizzare le risorse”.

A concludere i lavori, Giuseppe Giammanco ha ribadito la necessità di un approccio strategico alla robotica sanitaria: “La robotica è una sfida e un’opportunità per l’intero sistema sanitario. Per essere efficace deve poggiare su un modello organizzativo solido, capace di coniugare tecnologia, formazione e programmazione. L’obiettivo è costruire un modo nuovo di fare sanità, in cui l’innovazione migliori concretamente la qualità delle cure e la sostenibilità complessiva del sistema”. L’incontro ha confermato come la chirurgia robotica rappresenti non solo un’evoluzione tecnologica, ma una scelta strategica che richiede collaborazione tra eccellenza clinica e governance sanitaria. Innovazione, sostenibilità, equità delle cure e qualità dei servizi: sono queste le direttrici su cui si muove la nuova sanità del XXI secolo.