“Complessivamente ormai sono circa cinque miliardi messi in provvedimenti importanti”
Nella prestigiosa cornice del Grand Hotel et des Palmes, a Palermo, si è svolto l’incontro dal titolo “Famiglia È Patria – Le politiche del governo per la famiglia e la natalità”. Ospite d’onore il ministro per la famiglia e le pari opportunità Eugenia Roccella. In una sala a dir poco gremita, insieme al sindaco di Palermo Roberto Lagalla ed al vicesindaco Giampiero Cannella, una cospicua parte della squadra siciliana di Fratelli d’Italia.
Camerlengo d’eccezione l’onorevole Carolina Varchi, deputata di Fratelli d’Italia alla Camera e già vicesindaco di Palermo, è stata il trait d’union fra il ministro, quindi il governo di Roma, e la città. L’incontro è stato appunto occasione per la presentazione delle politiche del governo firmate Fratelli d’Italia verso famiglie e per sostenere la natalità.
Il bonus da mille euro per i nuovi nati in finanziaria
Nei due anni di governo, per quanto riguarda le deleghe di Eugenia Roccella, secondo il ministro l’attenzione è stata sempre per mettere al centro “la famiglia, la natalità e anche le pari opportunità che sono appunto i temi connessi e che mi stanno più a cuore”. Così il ministro Roccella in introduzione ai suoi due anni di mandato ministeriale.
“Lo abbiamo fatto mettendo in campo risorse consistenti – prosegue Eugenia Roccella – fin dalla prima finanziaria. Complessivamente ormai sono circa cinque miliardi messi in provvedimenti importanti. Prima di tutto abbiamo cominciato aumentando i congedi parentali, e stiamo continuando ad aumentare i congedi parentali, abbiamo aumentato l’assegno unico e quest’anno invece, in questa finanziaria, abbiamo deciso di mettere risorse su un bonus di mille euro per i nuovi nati perché sull’assegno unico ci sono problemi in quanto sotto procedura di infrazione in Europa”.
L’allarme denatalità e le misure per incentivare le nascite
“Abbiamo aumentato soprattutto l’accesso delle donne nel mondo del lavoro, attraverso ad esempio la decontribuzione per le donne dal secondo figlio”, spiega ancora il ministro per la famiglia e le pari opportunità del governo Meloni da Palermo.
“Abbiamo aumentato anche i rimborsi per gli asili nido – prosegue nell’elenco degli interventi dei due anni di governo Eugenia Roccella – e tra l’altro abbiamo anche aumentato gli asili nido attraverso le misure del PNRR; da questa finanziaria ci sarà un consistente aumento, praticamente un asilo nido gratuito già dal primo figlio. Quindi le nostre preoccupazioni nei confronti del drammatico calo della natalità italiana si sono immediatamente tradotte in misure molto concrete, che hanno già dato risultati sul piano dell’occupazione femminile e speriamo che diano, con i tempi lunghi necessari, risultati anche sul piano delle nascite”.
Le misure per tutelare le donne dalla violenza
C’é spazio anche per altri temi a margine della natalità di “Famiglia È Patria”. Tra questi la misura voluta dal governo a tutela delle donne che denunciano partner violenti o uomini in generale pericolosi per la loro incolumità ed il loro benessere anche psicologico. “Questo è il primo governo con il presidente del Consiglio donna, quindi è evidente che le misure che riguardano le donne stanno particolarmente a cuore, sia alla presidente del Consiglio sia a tutti noi”, afferma il ministro Roccella in merito alle misure che riguardano il braccialetto elettronico.
“Anche qui abbiamo fatto immediatamente una nuova legge – spiega Roccella nel dettaglio – che mirava soprattutto alla prevenzione, cioè interrompere il ciclo di violenza prima di arrivare agli esiti più irrimediabili e funesti, cioè al femminicidio. Visto che c’era un problema, noi abbiamo messo di routine i braccialetti elettronici, e visto che c’era qualche problema di fattibilità tecnica su questo, siamo intervenuti adesso con una modifica per cercare di arrivare ad una piena sicurezza di ogni donna che denuncia e che vuole uscire da situazioni di violenza”.
Dal patriarcato allo sciopero generale, il punto di vista di Eugenia Roccella
Sulle critiche al ministro Valditara in merito all’uscita sul patriarcato, la collega Roccella non ha difficoltà nel rispondere ai giornalisti: “Il patriarcato è esistito ed esiste, in modo feroce e molto evidente in tante parti del mondo dove le donne non sono libere di fare nulla. Non sono libere di lavorare, non sono libere di uscire, non sono libere addirittura in alcuni casi di parlare, come si è visto in Afghanistan di recente. In Italia ci sono ancora tracce di patriarcato, certamente. Noi abbiamo fatto tanti interventi legislativi e le donne hanno ottenuto tante cose ma certamente ci sono ancora delle sacche di resistenza, delle tracce di una cultura patriarcale; però direi che il nuovo patriarcato, come l’utero in affitto, che è una pratica legale in alcuni paesi, è qualcosa che offende le donne anche nei paesi sviluppati, anche nei paesi democratici, in modo veramente radicale, come dice la nostra Corte costituzionale e la nostra Corte di Cassazione”.
Sullo sciopero generale, con le piazze di Cgil e Uil che lamentavano i tagli alla sanità, Eugenia Roccella liquida la questione: “Non c’é stato nessun taglio alla sanità e non c’é mai stato un investimento sulla sanità come da parte del nostro governo. I problemi della sanità sono tanti e sono dovuti a molti fattori di cui tanti ereditati dal passato”.
Il Disegno di legge di Carolina Varchi
L’ex vicesindaco di Palermo, la deputata Carolina Varchi, si ritiene particolarmente orgogliosa del disegno di legge depositato alla Camera dei deputati, “perché pone la legislazione italiana finalmente all’avanguardia su questo specifico argomento che è quello della maternità surrogata”. Adesso, ciò che era reato in Italia “da oltre vent’anni sarà punibile anche se commessa all’estero”, spiega Varchi aggiungendo che “questo mercato assolutamente aberrante, a mio avviso una pratica disumana, potrà essere ostacolato in maniera più incisiva come già accaduto in Italia dove la sanzione di tipo penale ha impedito che si propagasse questa pratica nei vent’anni appena trascorsi”.
Quindi, una coppia che accede a maternità surrogata all’estero, rientrando in Italia cosa rischia? “Sa che commette un reato e, come per tutti i reati che vengono commessi in Italia, sa che può soggiacere all’intervento dell’autorità giudiziaria”, conclude Carolina Varchi.
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