Roma, 11 dic. (askanews) – Jacqueline Luna Di Giacomo ha scelto la Capitale per il lancio del suo primo pop up store targato GiveMe, brand di abbigliamento che ha fondato online nel 2022. Dopo tre anni di sold out sul web, il 13 e il 14 dicembre 2025, l’attrice e influencer inaugura GiveMe Roma, un temporary shop negli spazi del Refuse – Carmina Campus, che la consacra imprenditrice della moda sostenibile e suggella la crescita di un progetto nato per caso e diventato, oggi, un brand in espansione. “GiveMe è un ponte tra moda, arte, storytelling e crescita personale” ha detto la fondatrice.
Il pop up store romano si presenterà come un piccolo percorso esperienziale che racconta la visione creativa di Jacqueline. Il Vintage atelier ospiterà i capi unici dipinti a mano, che rappresentano il core business del brand, la parte più riconoscibile e richiesta. Accanto, prenderà forma il Jacqueline’s Corner, una sorta di micro-blog dal vivo, con taccuini aperti, appunti, pensieri, schizzi e parole: l’atelier mentale di Jacqueline da cui nascono idee, frasi e ispirazioni che poi diventano pittura su capi unici. Un’altra installazione, il Re-Give Wall trasformerà lo spazio in un dialogo collettivo: non un semplice muro ispirazionale, ma una vera interazione tra i membri della community di GiveMe. L’esperienza inizierà già all’esterno: i visitatori troveranno attività di intrattenimento, foto e video pensati per raccontare la community che si incontra dal vivo e trasformare l’attesa in un momento per sentirsi subito parte dell’evento.
Accanto a queste interazioni, sono previste anche attività-sorpresa. Uno stand GiveMe Pigna ospiterà in anteprima la prima capsule editoriale prodotta da Pigna che ha dato vita a una serie di taccuini brandizzati GiveMe e disegnati da Jacqueline. I notebook saranno venduti in anteprima al pop up store e, successivamente, messi online sull’e-commerce. Debutterà anche GiveMe Vision, il progetto realizzato in collaborazione con Giotto: un kit creativo pensato per aiutare le persone a mettere a fuoco ambizioni, visione e desideri per l’anno che arriva, costruendo la propria vision board in modo semplice e intuitivo. Il tubo contiene due cartelloni, pennarelli, colla, sticker motivazionali e un set di domande ispirazionali per liberare idee ed energia creativa un piccolo rituale che Jacqueline ha sempre condiviso con le sue amiche e che ora porta alla community.
Il progetto GiveMe è nato a Los Angeles, nel 2021, in pieno lockdown: un paio di jeans vintage dipinti con due impronte fluorescenti e una frase dal diario “We feel so safe in our nest, we forget we have wings to fly”. Jacqueline li ha indossati in giro per la città, la gente l’ha fermata, si è incuriosita. Nel marzo 2022, quello stesso gesto è diventato impegno: Jacqueline ha dipinto una serie di jeans con messaggi contro la guerra in Ucraina, li ha messi all’asta su Instagram e in poche ore ha raccolto fondi da convertire in beni essenziali per i rifugiati. “È stato il primo segnale che questa forma di espressione poteva diventare un progetto vero”, ha detto. Poche settimane dopo, ha lanciato il primo drop online di giacche vintage dipinte, andato subito sold out. Da lì ha iniziato a creare drop regolari di capi che fanno registrare puntualmente il tutto esaurito. Nel 2023 i “drop tematici” nati da viaggi e dalle incursioni nei mercatini e negozi vintage a Londra, Madrid, Los Angeles; nel 2024 a New York, durante la gravidanza, ha dipinto a Central Park, preparato ordini e da Manhattan spedito valigie piene di pezzi unici dipinti a Roma; nel 2024 è nato il ramo della produzione propria con capsule speciali di San Valentino “Cupido” e collezione estiva. È in questa fase che Jacqueline ha introdotto anche gli specchi vintage dipinti a mano e dedicati alla Festa della Mamma 2025, il primo prodotto customizzato al di fuori dell’abbigliamento. Un esperimento diventato virale online, segnando un passaggio simbolico nell’evoluzione del brand, da linguaggio applicato ai capi a una forma espressiva che si estende anche agli oggetti, mantenendo la stessa intenzione narrativa, artigianale e sostenibile.
L’apertura del pop-up di Roma “è solo l’inizio – ha assicurato la giovane imprenditrice – mi piacerebbe trasformare il pop-up natalizio di Roma in un appuntamento ricorrente, un evento che ritorna ogni anno e cresce insieme al pubblico. Nel 2026 voglio consolidare la produzione, rendere i capi più accessibili e raccontare il processo creativo sui social. Voglio portare le persone dentro il brand. Mi piacerebbe realizzare un GiveMe Tour in diverse città italiane. Ho anche un’altra ambizione su cui sto già lavorando: collaborare con brand più grandi. Il mio sogno sarebbe poter accedere ai loro archivi, ai capi delle collezioni passate rimasti in stock, e dare loro una seconda vita attraverso la pittura. Creare ‘vintage dal non vintage’: recuperare pezzi che non vengono più utilizzati e trasformarli in qualcosa di unico, unendo la loro storia alla mia”.
“Sto finalmente costruendo un piccolo gruppo di persone giovani, mie coetanee, con cui condividere questo percorso. Non ho mai voluto affidare il progetto a grandi agenzie: preferisco crescere insieme a persone che stanno iniziando come me – ha spiegato – mi immagino tra 15-20 anni che mi volto indietro e penso: ‘Guarda cosa abbiamo costruito insieme noi, come team e come community’”.

