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Rota (Fai Cisl): Governo vada avanti su ‘prezzi anticaporalato’

Rota (Fai Cisl): Governo vada avanti su ‘prezzi anticaporalato’

Per redistribuzione più equa del valore lunto la filiera

Roma, 4 giu. (askanews) – “C’è una debolezza contrattuale che rende lavoratori e imprese agricole l’ultimo anello della catena del valore. Anche per questo abbiamo voluto promuovere, con la contrattazione e con le nostre campagne la valorizzazione di tutto il settore agroalimentare e di una redistribuzione più equa del valore lungo tutta la filiera. Da tempo stiamo proponendo l’istituzione di ‘prezzi anticaporalato’, il Governo li ha chiamati ‘costi di produzione’, chiamiamoli come volete, l’importante è che ora diventi operativo questo meccanismo di controllo”. Lo ha detto il segretario generale della Fai-Cisl Onofrio Rota che ha aperto oggi a Bologna i lavori di “Alimenta il Futuro”, VIII Congresso nazionale della categoria, con oltre 900 partecipanti tra delegati, operatori e dirigenti, rappresentanti delle istituzioni, delle imprese, dei sindacati agroalimentari di 20 Paesi.

“Anche i dati Ismea degli ultimi anni – ha spiegato Rota, che guida la Federazione dal 2018 – hanno dimostrato che su 100 euro spesi per prodotti agricoli freschi, al massimo 20 euro sono destinati al valore aggiunto degli agricoltori, che poi al netto ottengono un margine di 7 euro; mentre nel commercio e nel trasporto il valore aggiunto va oltre 42 euro, con un margine per le imprese di 19 euro. Con i prodotti alimentari trasformati va ancora peggio: su 100 euro di spesa, il valore aggiunto per la fase agricola scende a 4,4 euro e il margine operativo netto a 1,5 euro. Allora serve un salto di qualità, che deve fare tutto il sistema agroalimentare”.

“Se la sfida italiana è nella qualità, deve aumentare anche la qualità del lavoro, e questo vuol dire puntare sulla formazione e sulle competenze, sui redditi, sulla salute e la sicurezza”, ha concluso Rota.