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Rottamazione quinquies, ipotesi anticipo obbligatorio: i casi, le cifre e le possibili novità

Rottamazione quinquies, ipotesi anticipo obbligatorio: i casi, le cifre e le possibili novità
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Tra le possibili novità che riguardano la misura della rottamazione “quinquies” inoltre, c’è quella del cosiddetto “saldo e stralcio” per le cartelle esattoriali con importi bassi.

A poche settimane dal via alla presentazione (prevista per l’inizio di settembre) della bozza sulla Legge di Bilancio 2026, il governo sembra si stia muovendo verso una nuova rottamazione “quinquies” delle cartelle esattoriali. Abbinato alla Manovra, questo nuovo modello di operare potrebbe essere articolato in due distinte fasce che vanno a dividersi tramite l’entità del debito pendente con il Fisco.

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Il testo, dovrebbe essere pronto già a settembre in occasione della presentazione della Legge di Bilancio 2025-26. “I lavori del nostro disegno di legge  per la rateizzazione delle cartelle esattoriali procedono spediti. Abbiamo fissato il termine degli emendamenti al 12 settembre”, ha detto il senatore leghista Massimo Garavaglia, ovvero anche il presidente della commissione Finanze. In questo modo, potrebbe rientrare nella prossima Manovra ed essere dunque già effettiva con il 2026, con il duplice obiettivo che mira al sostegno dei cittadini rimasti indietro nei pagamenti richiesti.

Il paletto dei 5.000 euro e la misura del “saldo e stralcio”

Tra le possibili novità che riguardano la misura della rottamazione “quinquies” inoltre, c’è quella del cosiddetto “saldo e stralcio” per le cartelle esattoriali con importi bassi. Per questa riforma, nelle ultime ore si è parlato di un limite/paletto di circa 5.000 euro, ma tutto dovrà ancora essere deciso.

Inoltre, si parla anche di uno stralcio automatico. Nel caso in cui ci fosse il via libera a tutto ciò, quindi “automatico” sarebbe il recupero delle cartelle non versate che cambierebbe letteralmente lato e si andrebbe a virare verso delle somme più importanti. Come evidenziato dall’Ubp, l’ufficio parlamentare di bilancio, parliamo del 77% o una quota molto vicina a questa ipotesi. Si tratta in questo caso di casi come delle piccole cartelle non pagate, quindi un “bollo auto” non pagato da anni.

La rottamazione dei debiti più consistenti in 10 anni di rate

Il governo targato Giorgia Meloni inoltre, starebbe però pensando a una rottamazione per debiti abbastanza più importanti, anche al di sopra del tetto dei 50.000 euro. Per questa tipologia di cartelle esattoriali infatti, i tecnici delle Finanze sarebbero orientati a introdurre uno sgravio fiscale sulle sanzioni ma anche sugli interessi. Inoltre, secondo gli esperti, non è da escludere un “maxi” piano di rateizzazione fino a 12′ quote mensili che, in questo caso, equivalgono a 10 anni.

L’idea per i debiti sopra i 50.000 euro. Opzione dell’anticipo

Proprio in riferimento a questa possibilità che coinvolge i debiti e i loro debitori per una cifra al di fuori della somma dei 50.000 euro, si sta facendo sempre più probabile l’ipotesi di un anticipo obbligatorio, con una percentuale che dovrebbe essere fissata intorno al 5% di pagamento anticipato. Tutto da mettere per iscritto in modo da sanare il proprio conto con le casse dello Stato.

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