"Lavorare ad una legislazione più semplice e più snella, favorire l'utilizzo di strumenti elettronici di pagamento e rafforzare gli strumenti digitali mediante i quali offrire servizi ai cittadini": le proposte del Direttore dell'Agenzia delle Entrate
Usare le risorse del Recovery Fund anche per fare un riforma strutturale del fisco. E’ la proposta che il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha fatto nel corso dell’audizione in commissione Finanze della Camera. “L’emergenza che stiamo affrontando ci impone un momento di riflessione anche sul nostro sistema fiscale. Serve una riforma del fisco, che punti in particolare sulla semplificazione degli adempimenti per contribuenti e imprese, sul contrasto all’evasione fiscale e sul pieno utilizzo della banche dati, nel rispetto della privacy”, ha detto. “E’ stato più volte evidenziato come le risorse del Recovery Fund non possono essere impegnate per una riduzione del carico fiscale, mentre siano pienamente utilizzabili per riforme ad ampio raggio”, ha osservato. Per Ruffini è innegabile “come nel corso degli anni, si sia registrata una frammentazione della legislazione tributaria con conseguenti difficoltà per i cittadini e per la stessa amministrazione tributaria. Un sistema tributario cosi’ articolato e complesso costituisce un freno, anche per gli investimenti dall’estero e rende complicato il rapporto tra fisco e cittadini”.
“Nel corso degli ultimi anni la macchina fiscale ha subito una profonda trasformazione. Una legislazione più semplice e più snella – ha spiegato Ruffini – potrebbe contribuire a crescere l’efficienza dell’amministrazione finanziaria, migliorare il rapporto con i cittadini e quindi aumentare la produttività del sistema paese fornendo un aiuto alla ripresa. Ora sarebbe utile un’opera di raccolta e razionalizzazione della legislazione fiscale da far confluire in un unico codice tributario, in cui accorpare le numerose norme attualmente vigenti”. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate è certo che “un fisco più semplice, oltre al contrasto all’evasione, consente all’amministrazione tributaria di perseguire, attraverso l’attività di controllo, i reali e rilevanti atti di evasione”, ribadendo che “le risorse del Recovery Fund potrebbero essere utilizzate per una riforma del fisco, dell’attività di riscossione e per un rafforzamento dei processi di digitalizzazione e innovazione sui quali l’Agenzia ha già investito, nel corso degli anni, ingenti risorse. Gli effetti auspicati sarebbero per il lungo periodo e potrebbero migliorare il rapporto tra fisco e cittadini, nonché per il bilancio dello Stato”.
Ulteriori risorse potrebbero essere rivolte per “rafforzare gli strumenti digitali, mediante i quali offrire servizi ai cittadini. Si potrebbe favorire l’utilizzo di strumenti elettronici di pagamento. Si deve rendere il fisco più telematico. La sfida che dobbiamo cogliere – ha concluso Ruffini – è mettere a sistema, rendendole strutturali, le soluzioni innovative, sperimentate con successo accelerando gli strumenti di supporto”. Operazione che consentirebbero anche di recuperare quei 987 miliardi di debiti residui che i contribuenti hanno con l’Agenzia delle Entrate.