Ruolo e diversità delle banche minori - QdS

Ruolo e diversità delle banche minori

Ruolo e diversità delle banche minori

mercoledì 29 Dicembre 2021

La verità sul mondo delle banche è che non esiste capitale sufficientemente alto per evitare gli effetti della “mala gestio”

La verità sul mondo delle banche è che non esiste capitale sufficientemente alto per evitare gli effetti della “mala gestio”. Forse che il Monte dei Paschi di Siena (MPS), per fare un solo esempio, non aveva accumulato un patrimonio sufficientemente grande nei suoi 600 anni di storia senza distribuzione di dividenti, prima che questo patrimonio, una volta diventato SPA, venisse, in breve tempo, dilapidato da un dirigenza disastrosa, facilitata dalla forma di SPA, che ha operato indisturbata dagli organismi di vigilanza e secondo una strategia basata su quelle fusioni e acquisizioni così amate e raccomandate in alto luogo?

Allora avevano torto i grandi banchieri come Mattioli o Dall’Amore, ed i fondatori di banche sane (come Tovini), quando dicevano che la solidità di una banca non è determinata dal patrimonio ma dall’onestà dei gestori e da corretti ed equilibrati rapporti tra le varie forme di attività e di passività?”.

Poi la maggioranza dei 156 economisti di valore se la sono squagliata come neve al sole, per confermare, una volta di più, la validità della riflessione sul coraggio del grande Manzoni; la maggioranza delle dieci banche popolari colpite dal provvedimento si sono affrettate a trasformarsi in SPA, senza se e senza ma, senza farsi domande di sorta e, così, senza se e senza ma, sono rapidamente sparite; gli organi associativi delle banche popolari hanno solo sollevato qualche tenue belato giornalistico; le altre banche minori (Bcc e banche private minori e territoriali) non hanno capito che la partita in gioco era di interesse generale e che bisognava usare le forze per difendere il ruolo delle banche minori e la loro diversità, contrastando la pericolosa e insensata isteria delle concentrazioni che ancora oggi imperversa in certi ambienti pur in conflitto con le ormai poderose evidenze empiriche e con studi profondi ormai imponenti.

Solo la BPS ha resistito all’ingiunzione di doversi comunque trasformare in SPA. Ciò non è certo dovuto a spirito ribelle che è cosa lontanissima da questa banca ma al fatto che non la banca ma alcuni suoi soci, con primo firmatario chi vi parla, hanno voluto sottoporre al dovuto giudizio della magistratura la costituzionalità e la legalità del provvedimento legislativo.

Abbiamo presentato ricorso alla Corte Costituzionale per verificare se il provvedimento di legge fosse costituzionale. In verità gli argomenti a favore della incostituzionalità della legge sono poderosi e molto convincenti, ma non sufficientemente convincenti per la Corte Costituzionale che, con una sentenza debolissima e balbettante, ha confermato la costituzionalità.

Poi abbiamo fatto ricorso alla Corte di giustizia europea perché verificasse se il provvedimento italiano non violasse principi o norme dell’Unione Europea. E se così non è come si spiega che in nessun altro paese dell’Unione Europea e del mondo i governi hanno mai pensato di proibire la forma cooperativa a banche con un attivo superiore agli otto miliardi di euro?

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