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Russia, morto in carcere dissidente Navalny

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Russia, morto in carcere dissidente Navalny

Redazione  |
venerdì 16 Febbraio 2024

Il dissidente russo Alexei Navalny è morto nella colonia penale a regime speciale di Kharp, nella regione artico di Yamalo Nenets.

Il dissidente russo Alexei Navalny è morto nella colonia penale a regime speciale di Kharp, nella regione artico di Yamalo Nenets, dove era rinchiuso. Lo ha riferito l’agenzia Tass, secondo cui il dissidente ha avvertito un malore dopo una passeggiata, ma nonostante siano state eseguite “tutte le misure di rianimazione necessarie”, queste “non hanno dato risultati positivi”. Le cause del decesso di Navalny sono in fase di accertamento, secondo quanto evidenziato dal Servizio penitenziario federale russo.

Morte annunciata di un oppositore al regime

La storia di Alexei Navalny – il suo impegno politico, le aggressioni, l’avvelenamento che ha subito, gli abusi in carcere, la sua morte oggi a 47 anni – si intreccia con le sue traversie giudiziarie, udienza dopo udienza, cavillo dopo cavillo da parte del regime nella farsa della giustizia portata avanti fino all’ultimo, ancora di più che per altri oppositori al potere in Russia. Dopo i numerosi fermi alle manifestazioni di protesta di cui è uno dei volti più riconoscibili sin dai ‘rally’ del periodo 2011-2012 contro le frodi elettorali e contro il “partito dei ladri e dei truffatori” – secondo la sua fortunata definizione del partito al potere Russia unita- viene condannato penalmente per la prima volta il 17 luglio del 2013, esattamente il giorno dopo l’annuncio della sua candidatura alle elezioni di Mosca. La condanna più recente, e di certo non l’ultima, è arrivata, in un’aula di tribunale improvvisata nella colonia penale Ik-6 della regione di Vladimir, nell’agosto del 2023.

La prima condanna viene pronunciata da un tribunale di Kirov, a 3.500 chilometri di distanza da Mosca. Cinque anni di carcere per corruzione in relazione al periodo in cui l’avvocato ed economista era consulente del governatore della regione e alla vendita di legname della azienda pubblica Kirovles. Navalny, da anni impegnato a smascherare la mancanza di trasparenza e la corruzione delle grandi aziende di Stato, riuscirà comunque a candidarsi a Mosca, dato che la condanna è solo di primo grado.

Riceve più del 27 per cento dei voti. Non abbastanza per vincere sul candidato putiniano Sergei Sobyanin ma abbastanza per rivendicare un successo clamoroso in un Paese in cui le elezioni sono sotto lo stretto controllo dello Stato e mettere in guardia il Cremlino. Sarà questa la prima e unica elezione a cui prenderà parte.

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