È stato composto appositamente per la voce del controtenore Raffaele Pe lo Stabat Mater di Giovanni Sollima che debutta in prima assoluta al Teatro Massimo Bellini di Catania sabato 11 dicembre alle 20.30 (replica domenica 12 dicembre alle 17.30). Il sottotitolo della nuova composizione per controtenore, coro, theramin e orchestra è ‘Madunnuzza, Madunnuzza’: pur ispirandosi alla preghiera attribuita a Jacopone da Todi, l’inedito testo firmato da Filippo Arriva è interamente in dialetto siciliano, anche arcaico. “È un onore – dice Raffaele Pe – essere stato scelto da un grande artista come Giovanni Sollima per dare voce al suo Stabat Mater. Una parte notevole per le mille sfaccettature espressive: il pianto della madre, lo sconvolgimento della natura, il disfacimento del figlio. Trovo affascinante che per lui il mio timbro sia il più adatto a raccontarle”. Trentasei anni e originario di Lodi, Raffaele Pe è considerato il controtenore italiano del momento. L’Associazione Nazionale Critici Musicali l’ha insignito del Premio Abbiati nel 2019. Il “Times” e “Die Welt” hanno nominato il suo disco Giulio Cesare. A Baroque Hero tra i migliori del 2018. Ha fondato un’orchestra barocca, La Lira di Orfeo, con cui sta riscoprendo musica dimenticata o mai eseguita e con cui ha già inciso cinque dischi. Ma è un artista attento anche al repertorio contemporaneo: la scorsa primavera il celebre pianista, compositore e artista figurativo libanese Zad Moultaka ha composto l’opera Hémon appositamente per la sua voce. E anche Sollima ha immaginato questo nuovo Stabat Mater per le caratteristiche vocali di Raffaele Pe, che per l’occasione debutta al Teatro Massimo Bellini di Catania.
“Il testo di Filippo Arriva mi ha molto commosso – continua il controtenore -: sarà l’incredibile suono del dialetto siciliano, o le immagini evocate, così ‘domestiche’ eppure tragiche. Questa lingua ci avvicina al senso profondo del dolore della madre e al tempo stesso lo sublima, lo rende sostenibile perché lo fa apparire familiare”.Nello Stabat Mater Sollima continua ad esplorare il genere della musica di carattere religioso. La partitura, fortemente espressiva, porta dentro il dolore di una madre che vede il figlio morire e con delicatezza lo accompagna al momento doloroso, mentre la musica si fa una dolce ninna nanna. Non la morte, ma un sonno pacificatore. La partitura dello Stabat Mater occuperà l’intera seconda parte del concerto sinfonico-corale: nella prima parte del programma, Sollima sarà impegnato nella doppia veste di direttore d’orchestra e solista. Il virtuoso palermitano concerterà e abbraccerà il suo ‘Francesco Ruggieri’ del 1679: prima nel Concerto n. 2 in re maggiore per violoncello e orchestra, Hob:VIIb:2 e poi nella sua Suite Terra con variazioni per violoncello e orchestra (2015).-Tra i prossimi impegni di Raffaele Pe: il 22 gennaio sarà il protagonista del raro Orfeo di Porpora al Theater an der Wien. Il 23 febbraio debutterà all’Accademia di Santa Cecilia a Roma con il suo ensemble barocco. A giugno tornerà alla Wigmore Hall, una delle sale da concerto più prestigiose al mondo, con un programma tutto monteverdiano.
