Salesiani Catania, vicepreside Cantone: 97% docenti vaccinati - QdS

Salesiani Catania, vicepreside Cantone: 97% docenti vaccinati

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Salesiani Catania, vicepreside Cantone: 97% docenti vaccinati

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martedì 14 Settembre 2021

Un piccolo 3% esibisce un green pass dell’avvenuto tampone, quindi la situazione è assolutamente sotto controllo. Il personale scolastico è stato ben contento di vaccinarsi.

Ormai ci siamo, questa settimana suonerà finalmente la campanella. Nonostante la persistenza di molti dubbi legati a come sarà questo anno scolastico, giovedì 16 scatterà il primo giorno di lezione in presenza al 100% per gli studenti siciliani. QdS.it oggi ne ha parlato con la vice-preside dell’Istituto Salesiano San Francesco di Sales, Donatella Cantone, la quale ha esternato grande ottimismo in vista del nuovo anno scolastico

Vice-preside Cantone,
finalmente si ricomincia: come si è preparato il suo Istituto a questo nuovo
anno scolastico?

“Noi in realtà abbiamo già cominciato oggi, perché
nell’autonomia scolastica è prevista questa possibilità. Noi già dall’anno
scorso abbiamo attivato tutte le procedure atte a permettere un inizio dell’anno
scolastico abbastanza sereno. Abbiamo dei locali molto ampi, abbiamo un metro e
quaranta di spazio tra alunno e l’altro. I ragazzi chiaramente sono forniti di
mascherine, abbiamo i percorsi alternativi, siamo in possesso di tutte le
procedure. Quest’anno, incrociamo le dita, speriamo di essere in presenza al
100% per tutta la durata dell’anno scolastico. Grazie all’ampiezza dei nostri
locali, siamo riusciti ad essere in presenza al 75% l’anno scorso in maniera
costante, grazie anche ai vaccini che, sono l’unica via, tengo a sottolineare,
per controllare l’epidemia”.

In merito alla
gestione del Green pass per il personale scolastico, ha riscontrato particolari
problemi o è filato tutto per il verso giusto? Oggi, tra l’altro debutta, la
piattaforma del Ministero per accelerare le procedure di controllo.

“Tutto è filato liscio. Nella mia scuola abbiamo il 97%
degli insegnanti vaccinati e quindi forniti di green pass. Un piccolo 3%
esibisce un green pass dell’avvenuto tampone, quindi la situazione è assolutamente
sotto controllo. Il personale scolastico è stato ben contento di vaccinarsi, è
stato molto collaborativo in questo senso, e lo ha fatto con grande spirito di
altruismo, per tutelare non solo loro stessi, ma tutte le persone a loro vicine”.

Rispetto all’anno
scorso pensa che il governo abbia fatto di più in tema di sicurezza nelle
scuole?

“Sicuramente abbiamo una percezione di una presenza maggiore
da parte del governo. Il ministro Bianchi, questa è un’opinione personale, non
velata da ideologia politica ma da praticità e pragmatismo, lo sentiamo più
vicino nelle questioni concrete e nell’aver dato delle disposizioni che noi
stiamo cercando di mettere in atto. Quindi indubbiamente penso che questa
volta, il problema della scuola italiana sia davvero in primo piano. Questo
governo lo stiamo percependo come maggiormente attento alle problematiche della
scuola”.

Ci sono delle
criticità, non ancora risolte, che provocano qualche preoccupazione? Pensiamo
ai trasporti o agli ingressi scaglionati, ad esempio.

“L’esperienza di 34 anni di scuola mi ha insegnato che le
problematiche si affrontano man mano che si presentano. In questo momento nella
mia realtà scolastica, abbiamo solo l’entusiasmo di iniziare, perché l’anno
scorso tra didattica a distanza e precarietà dal punto di vista sanitario, non
è stato facile. Ci auguriamo tutti sia un anno che ci permetta di lavorare il
più serenamente possibile e in maniera produttiva, soprattutto per i ragazzi. Ma
non è detto però che non se ne presentino. I rari episodi di contagio che si
sono presentati l’anno scorso nel mio Istituto sono sempre stati contagi
esterni, nessun focolaio si è sviluppato all’interno della scuola. E sempre siamo
riusciti, e lo dico con orgoglio, ad attuare le norme ed intervenendo con il
giusto e necessario tempismo”.

Il ministro Bianchi
ha dichiarato che in caso di contagio, solo la classe andrà in dad. Quindi mai
più interi istituti a casa. Si trova d’accordo?

“Assolutamente d’accordo. Lo abbiamo già attuato l’anno
scorso. Noi abbiamo messo in dad la classe al momento in cui abbiamo appurato
l’origine del contagio, abbiamo rispettato alla lettera i dettami dati dal governo.
Quindi sì, siamo d’accordo con le parole del Ministro. Bisogna tentare di
risalire a tutti i contatti ed evitare, in questo modo, che l’intera scuola
vada in quarantena, perché non è la via corretta”.

Gli ultimi dati
invalsi hanno certificato un peggioramento delle capacità degli studenti. È
riconducibile solo alla dad o dietro c’è qualche problematica di fondo?

“Premetto che io
non credo nelle prove Invalsi e non ho mai dato grande valore, perché, essendo
prove unitarie e nazionali, non tengono conto di situazioni oggettive,
logistiche e territoriali che sono fondamentali. I dati di quest’anno dipendono
da numerosi fattori: indubbiamente i ragazzi e anche gli insegnanti sono stati
penalizzati dalla dad, ma riguardo al peggioramento bisognerebbe andare ad
indagare nelle cause in maniera decisamente più approfondita. Sono ben altre le
cose su cui bisognerebbe agire e aprire un tavolo di confronto. Sono ben altri
i parametri su cui bisognerebbe intervenire e tenere conto per valutare il
livello degli studenti. La scuola italiana ha tante potenzialità, alcune cose dovrebbero
essere migliorate: per esempio diamo un reale peso all’autonomia scolastica, rendiamo
le scuole autonome, rispettando i parametri nazionali, ma diamo la possibilità di
mettere in pratica l’autonomia, quello sì, potrebbe essere un parametro
importante da tenere conto, perché automaticamente aumenterebbe una
competitività sana tra gli istituti che gioverebbe a tutti, soprattutto
all’istruzione degli studenti”.

Marco Carlino

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