“Salute Bene Comune”: un accordo per potenziare la sanità territoriale - QdS

“Salute Bene Comune”: un accordo per potenziare la sanità territoriale

“Salute Bene Comune”: un accordo per potenziare la sanità territoriale

giovedì 19 Maggio 2022

Intesa siglata da Anci Sicilia, Rete civica della salute e Comitati consultivi delle Aziende ospedaliere

Anci Sicilia, Rete civica della salute e Comitati consultivi delle Aziende sanitarie ospedaliere hanno firmato un accordo di collaborazione triennale finalizzato alla realizzazione di un sistema di sviluppo partecipato attraverso percorsi di sensibilizzazione, educazione, partecipazione e politiche attive sul tema “Salute Bene Comune” con particolare riguardo alla visione “One Health”.

L’accordo, firmato dal presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando, dall’ideatore e coordinatore della Rcs Pieremilio Vasta e dal presidente della Conferenza dei Cca Pier Franceso Rizza va oltre l’enunciazione di principi, peraltro solidamente ancorati alle previsioni legislative più avanzate, a partire dalla Misura 6 del Pnrr sullo sviluppo dell’Assistenza territoriale del Sistema sanitario nazionale attraverso le “reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” e dalle previsioni del Dm 71/2022 che persegue “la valorizzazione della partecipazione di tutte le risorse della comunità, attraverso il coinvolgimento dei diversi attori locali (Aziende Sanitarie, Comuni, Professionisti, Pazienti e loro caregiver e Terzo Settore)” nel processo di riordino delle nuove strutture di prossimità: Case della comunità (Cdc), Cure domiciliari attraverso equipe multi professionali (Unità di continuità assistenziale) e Centrali operative territoriali (Cot) favorendo una reale interconnessione socio-sanitaria nei contesti urbani.

Una vera alleanza a tutela della salute

“L’accordo di collaborazione – hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia – sancisce una vera e propria alleanza a tutela del fondamentale bene comune che è la salute. Le tristi vicende legate alla pandemia che hanno, purtroppo, caratterizzato gli ultimi anni, ci hanno reso consapevoli del fatto che la salute individuale non è più una questione privata ma un bene comune globale”.

Svolgere un ruolo attivo

“Il protocollo d’intesa – ha aggiunto Alvano – vuole essere un’ulteriore sollecitazione affinché gli amministratori locali, i dirigenti e i funzionari dei comuni, possano esercitare, anche su questi temi, un ruolo attivo divenendo così vere e proprie ‘agenzie’ di promozione della salute anche attraverso la diffusione di prassi e comportamenti che favoriscano la prevenzione e uno stile di vita salutare”.

“Cittadini e istituzioni – ha sottolineato Orlando – devono essere consapevoli del fatto che la salute di ognuno di noi è una risorsa collettiva e che prendersi cura di sé, dell’altro e dell’ambiente in cui si vive è un compito personale che però può essere svolto con successo solo attraverso un’azione collettiva, con la messa in comune dei saperi medici, la condivisione di stili di vita sostenibili e con la corretta fruizione dei necessari presidi sanitari”.

“Si tratta ancora una volta – ha affermato Pieremilio Vasta – com’è nel Dna della Rcs e come già sviluppato nell’accordo con l’Ufficio scolastico regionale di un’alleanza di ‘sussidiarietà circolare’. Un modo per promuovere nei fatti, grazie al coinvolgimento dei Riferimenti civici, che mettono a disposizione risorse umane, esperienziali e di competenza, quell’affiancamento alle istituzioni che si traduce in supporto quotidiano, promozione di una cooperazione dal basso facilitata dall’alto attraverso co-progettazioni e co-programmazioni. Non per caso dell’accordo fa parte integrante un programma di azioni che impegna Anci e Rcs a coinvolgere sindaci, assessori, consiglieri e personale comunale ‘nell’esercizio organizzato del principio costituzionale di sussidiarietà circolare per le politiche pubbliche sui beni comuni: salute, ambiente, cultura” e a “comunicare la possibilità offerta di promuovere e favorire la partecipazione civica nel processo di qualificazione e umanizzazione del Sistema Salute basato sulla interconnessione tra sanità, scuole ed Enti locali’”.

I Comitati consultivi delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Sicilia – ha spiegato Pier Francesco Rizza – nel loro ruolo di rappresentanza degli utenti e degli operatori affiancheranno i Comuni nell’elaborazione dei pareri obbligatori sui Piani territoriali dell’Assistenza sanitaria territoriale e sull’integrazione socio-sanitaria al fine di rafforzare la Medicina di prossimità, ridurre l’uso inappropriato dell’Ospedale e del Pronto soccorso e migliorare l’Umanizzazione dei servizi”.

Il piano di lavoro dei tre anni mette insieme diverse azioni. Molte sono dedicate a informazione e sensibilizzazione. Si va dai webinar informativi e formativi, per ambiti di bacini territoriali, dedicati a “Partecipazione civica e sociale”, “One Health”, “Sviluppo sostenibile e ambiente”, “Cittadinanza digitale e comunicazione” alla partecipazione dei Riferimenti civici accreditati nei Comuni alle iniziative di formazione e divulgazione organizzate da Anci Sicilia, dagli incontri di presentazione della Rcs nell’ambito dei lavori delle Giunte e dei Consigli comunali, con il coinvolgimento non solo degli assessori e dei consiglieri ma anche dei dirigenti dei Comuni, alle iniziative di promozione dell’adesione dei cittadini ai programmi di prevenzione primaria, con particolare riferimento alle malattie oncologiche o croniche, dalla sensibilizzazione alla donazione di organi e tessuti per salvare tante vite in attesa alla più consapevole partecipazione civica nell’allerta tempestiva in sinergia sia con la Protezione civile che con il Servizio sanitario.

Ma ci sono anche altri impegni, altrettanto significativi. E infatti l’Anci e i Comuni collaboreranno alle fasi attuative territoriali dell’Accordo tra Ufficio scolastico regionale e la Rcs per il supporto all’insegnamento trasversale dell’Educazione civica nelle scuole della Sicilia sull’Obiettivo formativo “Salute Bene comune”, con particolare riferimento ai rischi per la salute nel contesto urbano al fine di favorire più alto livello di alfabetizzazione e di accessibilità all’informazione sanitaria di tutti i cittadini aumentando il grado di autoconsapevolezza.

Non solo. La Rcs parteciperà sia agli studi e ai monitoraggi sui determinanti di salute previsti dal Manifesto “La Salute nelle città: bene comune” sottoscritto dall’Anci nazionale sia a interventi-pilota di indagine sulle barriere architettoniche / ostacoli all’inclusione.

E ancora: con il fine di cooperare per “il necessario miglioramento dell’integrazione socio sanitaria nei territori siciliani”, l’Anci e la Rete opereranno insieme per la co-progettazione di modelli organizzativi e metodologia operativa da offrire ai Comuni per “la migliore attuazione nel territorio siciliano del progetto dell’Ois (Osservatorio sulle buone pratiche di integrazione sociosanitaria) di Federsanità Anci in convenzione con Agenas, finalizzato a raccogliere le migliori esperienze di integrazione socio sanitaria al fine di renderle modelli diffusi attraverso l’organizzazione di tour informativi interprovinciali in una logica di reale disseminazione”.

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