La Consulta interviene sulla Salute mentale e chiede un tavolo permanente per attuare percorsi di miglioramento.
Tante risorse impiegate, oltre la media nazionale, a fronte di un assistenza inadeguata, lontana dagli standard minimi di qualità ed efficacia. Parliamo di salute mentale in Sicilia e della drammatica situazione che oltre 20 soggetti, tra associazioni, sindacati, enti, cooperative sociali, fondazioni, riuniti in una Consulta, tornano ancora una volta a denunciare.
Sicilia, il report sulla salute mentale
Secondo un report della Società italiana di epidemiologia nel 2020 in Sicilia per la salute mentale il costo pro capite è di 87,8 euro, superiore del 12,5% rispetto alla media nazionale e la spesa sul Fsr di 4,2 euro, superiore del 15,5% rispetto alla media nazionale. Ci sono una serie di altri dati contenuti nel report che fotografano la criticità dello scenario, a cominciare da numero dai Tso che in Sicilia sono 21 ogni 100mila abitanti, il 96,3% in più rispetto al resto d’Italia dove sono 10,8/100mila. Le strutture semiresidenziali sono inferiori sia per posti letto (in Italia sono 30/100mila abitanti, rispetto ai 27,6/100mila) sia per gli accessi che in Sicilia sono il 25,8% in meno.
Sicilia: record di permanenze in Cta
In compenso nell’Isola abbiamo il boom di permanenza in Cta, 1900 giorni rispetto ai 1059 del resto d’Italia, segno di gravi storture ne sistema, tra queste il modello di convenzione orientato alla lungodegenza che la sanità pubblica impone al privato accreditato e l’assenza di Rems, residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (solo due in atto attive in Sicilia).
La riabilitazione in Sicilia
“L’inserimento inappropriato di pazienti giudiziari nelle Cta – si legge in una nota firmata dai componenti della Consulta – ha snaturato il valore riabilitativo delle stesse, che prevedono, invece, ricoveri su base volontaria e orientate ad un percorso riabilitativo. Le comunità terapeutiche sono oggi impegnate ad assolvere un ruolo per le quali non sono preparate, né strutturalmente né a livello organizzativo con gravi deficit nella riabilitazione, di assistenza e di garanzie per gli operatori e gli utenti”.
Salute mentale in Sicilia: pochi soldi al comparto
Altro punto dolente sono i budget di Salute, uno strumento d’assistenza destinato a pazienti psichiatrici più gravi, ancora inutilizzato con circa 20 milioni di euro non impiegato nel modo programmato. “Questo avviene- si legge nella nota- perché alcune ASP non hanno destinato i fondi previsti per legge dal 2019 ed altre dal 2020 e dal 2021. A tutt’oggi non risulta attivato nessun budget di salute. Non attivati neppure i decreti attuativi del Piano delle azioni dei servizi socio-sanitari e del Sistema unico di accreditamento dei soggetti che erogano prestazioni socio-sanitarie del 2017, permane invece un modello assistenziale obsoleto delle Comunità alloggio mentre non vengono attivati i gruppi appartamento”.
Sanità mentale: il nodo personale
Mancano le figure chiave per un salto di qualità del sistema e strumenti di verifica. “Abbiamo una gravissima carenza di operatori (psichiatri, infermieri professionali, psicologi, assistenti sociali, terapisti della riabilitazione) frutto di un modello di assistenza che da un lato sta drasticamente riducendo queste figure e dall’altro sta colpevolmente ritardando i concorsi. E’ inoltre grave l’assenza di un modello di verifica della qualità dell’assistenza basato su una raccolta di dati che siano validi dal punto di vista scientifico e non basati su modelli di autocertificazione assolutamente inutili e dannosi”.
La richiesta di incontro con l’assessore regionale
La Consulta vuole essere anche propositiva, segnalare aree più critiche della Sicilia, quelle con più carenze e indicare soluzioni possibili. La prossima settimana le componenti di questo ampio cartello di soggetti, faranno richiesta di un incontro al neo assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo. “Questa situazione assolutamente preoccupante viene denunciata non più da singole componenti ma da un complesso di associazioni, enti, società scientifiche, privato accreditato che rappresentano tutto il mondo della salute mentale -dice Fiorentino Troiano componente della Consulta. Tutti insieme denunciamo che questa situazione è frutto di un modello assistenziale che trasforma i Dipartimenti di salute mentale in meri ambulatori, distrugge la semiresidenzialità e crea una residenzialità orientata alla lungodegenza. Tutto questo genera per i pazienti e le loro famiglie un grave danno della qualità dell’assistenza in salute mentale e sottopone gli operatori ad una situazione di grave stress lavorativo ed esposizione a rischi riguardanti la responsabilità professionale derivanti dalla difficile, in alcuni casi quasi impossibile, aderenza a linee guida e raccomandazioni di buone pratiche nel settore.
Salute mentale: le proposte della Consulta
I soggetti firmatari inoltreranno al Presidente della Regione, all’Assessore alla Salute, all’Assessore della famiglia e delle politiche sociali, ed alla VI commissione Ars un documento con le proposte utili a modificare l’attuale disastrosa situazione e con la richiesta di un tavolo permanente (che abbia riunioni almeno mensili) che abbia potere di verifica della situazione attuale e dei percorsi di miglioramento dell’attuale situazione dell’assistenza in Salute Mentale”
I firmatari
Cgil Fp, Cisl FP, Uil Fp, Cgil medici, Cisl Medici, Uil medici, Anaao Assomed ,Cimo, Confcooperative Sicilia, Legacoopsociali Sicilia,Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale (unasam)sezione Sicilia, Associazione nazionale genitori persone con autismo (Angsa) sezione Sicilia, Si può Fare per il lavoro di comunità Sicilia, Associazione Ligabue Caltanissetta, Associazione delle famiglie con disagio psichico Siracusa, Associazione Insiemi Si Può Agrigento, Associazione Famiglie per la vita Catania, Società Italiana Psichiatria sezione Sicilia, Società italiana riabilitazione psicosociale Sicilia, Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza sezione Sicilia, Società Italiana di epidemiologia psichiatrica, Federazione nazionale strutture comunitarie Psicoterapeutiche, Fondazione Giovanni Amato