Salute, più difficoltà nelle cure per chi ha tumori e malattie cardiache - QdS

Salute, più difficoltà nelle cure per chi ha tumori e malattie cardiache

redazione

Salute, più difficoltà nelle cure per chi ha tumori e malattie cardiache

mercoledì 29 Aprile 2020

Gli oncologi: “Molti hanno sospeso i trattamenti e gli ospedali fanno paura”

ROMA – In Italia quasi 11 milioni di persone vivono con malattie oncoematologiche e cardiovascolari, un cittadino su 6, che rendono fragili i pazienti colpiti e ancora più a rischio di sviluppare forme gravi di coronavirus. Lo hanno ricordato diversi esperti durante una conferenza stampa virtuale organizzata dalla Fondazione Insieme contro il cancro, secondo cui i pazienti stanno andando incontro a grandi difficoltà.

La pandemia causata dal Covid-19 ci ha obbligato a sospendere alcune attività assistenziali tra le meno urgenti ed a riformulare percorsi e routine – spiega Francesco Cognetti, presidente Fondazione Insieme contro il cancro e direttore Oncologia Medica Regina Elena di Roma -. Molti pazienti hanno sospeso il trattamento, circa il 15% lo ha fatto per scelta, per paura di frequentare gli ospedali. Molti non sono stati sottoposti a chirurgie importanti perché le terapie intensive sono piene. Si rischiano danni molto seri, devono riprendere gli screening, deve riprende l’organizzazione oncologica su nuove basi”.

Gli oncologi chiedono alla Istituzioni di considerare le specifiche esigenze dei pazienti colpiti da neoplasie e cardiopatie per definire percorsi specifici. “Vogliamo essere coinvolti nella definizione delle linee di indirizzo per tutelare anche le persone con tumori del sangue – afferma Paolo Corradini, presidente Sie (Società italiana di Ematologia) e direttore Ematologia Istituto nazionale Tumori di Milano -. Le terapie spesso sono immunosoppressive e riducono le normali difese dell’organismo, anche se nel 70% dei casi portano a guarigione. Vi sono studi preliminari, che indicano una mortalità di circa il 30% nei pazienti ematologici in trattamento che contraggono il Covid-19. Infatti l’interruzione della terapia a causa del virus determina una progressione del tumore molto più velocemente di quanto accada nelle neoplasie solide. Nella fase 2, il coronavirus continuerà a circolare. Quindi vanno adottate tutte le precauzioni necessarie perché i reparti restino ‘Covid free’“.

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