La poltrona del direttore generale dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, al momento è salva ma con un mezzo commissariamento definito dalla Presidenza della Regione Siciliana come un “affiancamento”. Lo rende noto Palazzo d’Orleans ieri sera, al termine del tavolo al quale era stato convocato, dal presidente Renato Schifani insieme all’assessore per la salute Daniela Faraoni, il direttore generale Ferdinando Croce ed il direttore sanitario Danilo Greco. Croce, da qualche mese dirigente dell’Asp di Trapani, nella precedente legislatura era stato capo della segreteria tecnica dell’assessore per la salute del governo Musumeci. Uomo di fiducia dell’ex assessore, oggi eurodeputato Ruggero Razza, Ferdinando Croce verrà “affiancato” dall’assessore regionale per la salute Daniela Faraoni “nella risoluzione delle criticità riscontrate nella consegna dei referti istologici, attraverso tutta la rete del sistema sanitario regionale, per consentire l’azzeramento dell’arretrato e il recupero della capacità di elaborazione secondo standard ottimali”.
Le aziende sanitarie tra dirigenze vacanti, sostituite, “affiancate”
Una Azienda sanitaria provinciale in più per Daniela Faraoni che attualmente ha vacante la dirigenza appena lasciata all’Asp di Palermo. Per quest’ultima, le voci che circolano vedono una proposta di nomina per un nuovo direttore generale non prima di maggio. Nullaosta nel frattempo, anche in Commissione Affari istituzionali, per la nomina di direttore generale delle riunite palermitane Villa Sofia e Cervello affidate al manager Alessandro Mazzara. Alla riunione in Presidenza della Regione con Renato Schifani hanno partecipato anche i due dirigenti generali della sanità siciliana Salvatore Iacolino e Giacomo Scalzo ed il capo di gabinetto della Presidenza, Salvatore Sammartano. L’incontro è stato l’epilogo di una settimana turbolenta per l’Asp diretta da Ferdinando Croce. Tale da aver fatto disporre all’assessore Faraoni una ispezione all’Asp di Trapani.
Palazzo d’Orleans corre ai ripari sulla sanità di Trapani
Il polverone sull’Asp di Trapani si era sollevato con la denuncia di mesi di ritardi sui referti degli esami istologici, quindi materia oncologica da accertare. L’ultimo di febbraio i deputati Cinque stelle Antonio De Luca e Cristina Ciminnisi avevano pubblicamente chiesto che l’assessore Daniela Faraoni riferisse in aula all’Ars. Si è attivata la Presidenza della Regione, insieme all’assessorato di piazza Ottavio Ziino, e sul posto sono stati immediatamente spediti degli ispettori. Lo stesso giorno della denuncia dei deputati pentastellati, che acquisivano dalla stampa locale, l’assessore regionale “ha disposto un’indagine sui tempi di consegna dei referti degli esami istologici all’Asp di Trapani”. Saltati sabato e domenica, lunedì mattina Palazzo d’Orleans ha avviato il proprio processo convocando per lo stesso pomeriggio l’assessore alla salute Daniela Faraoni e i due dirigenti generali Salvatore Iacolino e Giacomo Scalzo per affrontare il tema dei ritardi nell’elaborazione e nella consegna dei referti istologici.
Brutte notizie al presidente Schifani
“Il presidente della Regione Renato Schifani, al termine della riunione di oggi pomeriggio con l’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni, ha deciso di convocare, domani pomeriggio a Palazzo d’Orléans, il direttore generale e il direttore sanitario dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce e Danilo Greco, per approfondire la vicenda dei ritardi nell’elaborazione e nella consegna dei referti istologici”. Questo ha fatto sapere la Presidenza della Regione Siciliana lunedì pomeriggio. Poi, ieri sera, dopo l’incontro fissato per le cinque del pomeriggio con il direttore generale Croce, Schifani ha deciso di affiancare, o commissariare in modo non ufficiale, la direzione dell’Asp di Trapani con l’assessore Daniela Faraoni che supervisionerà tutte le iniziative da mettere in campo per risolvere le criticità gestionali nel trapanese.
Buchi e pezze sanitarie postume
Le inefficienze della sanità regionale prestano il fianco al duro attacco da parte dell’opposizione parlamentare siciliana. “Ogni volta che succede un clamoroso episodio di malasanità – dice il coordinatore regionale del M5S Nuccio Di Paola – Schifani è pronto ad annunciare pezze tardive e/o a scusarsi. È accaduto per la bambina di Partinico, rimasta senza il dispositivo di controllo della glicemia, per il ragazzo che ha avuto la gamba bloccata col cartone, per l’uomo morto a Villa Sofia dopo 17 giorni di ricovero e in attesa di intervento chirurgico. Si è scusato addirittura in maniera preventiva per le liste d’attesa nel corso del suo discorso programmatico all’Ars”. Per il coordinatore regionale e vicepresidente dell’Ars Di Paola, è solo una questione di tempo: “Schifani sappia che su questo terreno lo aspettiamo al varco, se le liste d’attesa non saranno abbattute, i manager devono andare a casa, come lui ha pubblicamente promesso”.
Scoppia il caso ambulanze in provincia di Trapani
Nel comune di Paceco, limitrofo al territorio del comune di Trapani, scoppia intanto il caso dell’ambulanza che non c’é. “Cancellare la postazione di Paceco è l’ennesimo dissennato depotenziamento dei servizi sanitari che alimenta il clima di sfiducia crescente tra la gente”, dice Cristina Ciminnisi, deputata regionale del Movimento stelle eletta nel collegio di Trapani. “Già la scorsa settimana ho inviato al presidente del Seus una nota – prosegue Ciminnisi – nella quale ho chiesto chiarimenti urgenti sulle motivazioni della sospensione e i tempi di riattivazione del servizio MSB a Paceco, essenziale per garantire il diritto alla salute dei cittadini”. La postazione del mezzo di soccorso di base di Paceco è stata chiusa il 13 febbraio e l’ambulanza spostata prima a Marsala, poi a Valderice.

