Tav, Fiori, Brennero, Salerno-Reggio Calabria
Salvini è stato assolto in primo grado nell’ambito del processo “Open Arms”, perché “il fatto non sussiste”, cioè con formula piena.
Fin dall’inizio di questa vicenda abbiamo sostenuto che un ministro non può essere accusato per le sue funzioni, salvo che violi la Costituzione. I magistrati giudicanti, che non sono quelli accusanti, hanno ritenuto che questo fatto fosse quello vero, cosicché hanno liberato il ministro, allora dell’Interno, da un peso insopportabile. Non sappiamo se la Procura generale proporrà appello, ma auspichiamo che la questione si sia chiusa con la sentenza prima accennata.
Non comprendiamo però perché Matteo secondo – dopo Matteo primo (Renzi) – abbia sùbito spostato l’attenzione sul Viminale facendo trapelare, ma non molto celatamente, la sua voglia di ritornare a gestire Prefetti e Questori. Non sappiamo se questo suo desiderio sia strumentale, ma dobbiamo vivamente dissentire da tale posizione perché egli oggi riveste un ruolo di primaria importanza: quello di costruire infrastrutture.
Fra le più importanti vi è la Torino-Lione; il traforo dei Fiori da Genova a Milano, per collegarsi alla galleria svizzera del Gottardo in modo da mettere in comunicazione il porto di Genova con la Germania; attivare con molta solerzia il traforo del Brennero, per valorizzare lo stesso scalo marittimo del capoluogo ligure, che diventerebbe lo sbocco a mare dell’Europa orientale. Poi vi è la costruzione di centinaia di chilometri dell’alta velocità dei treni nel Nord e nel Sud Italia; il rapido completamento della Napoli-Bari e finalmente l’apertura di molti cantieri che prolunghino l’infrastruttura veloce a Sud di Salerno e fino a Reggio Calabria.
Sempre nel Meridione, e in particolare in Sicilia, è già in costruzione (con ritmi non molto celeri) l’alta capacità (e non l’alta velocità, in quanto la prima è più lenta) fra Palermo, Catania e Messina e anche il Ponte sullo Stretto, opera già deliberata dal Parlamento con legge n.1158 del 1971 e che, a distanza di cinquantaquattro anni, è ancora in via di elaborazione. Il Ponte, ricordiamolo, collega la linea Helsinki-Palermo, quindi è un’opera di livello europeo.
Non stiamo qui ad elencare le altre infrastrutture, fra cui l’ammodernamento dell’autostrada del Mediterraneo che, a suo tempo, vergognosamente, il Governo Renzi non autorizzò; un budello di cinquanta chilometri che sono la vergogna di tutto il Paese.
Da aggiungere che moltissime strade statali del Centro e del Nord Italia sono state tutte raddoppiate, nel senso che sono a otto corsie, mentre nelle regioni meridionali di queste strade statali ve ne sono poche decine di chilometri.
Vorremmo ancora citare tutte quelle infrastrutture costruite e poi abbandonate, come edifici pubblici di vario genere e tipo, che ormai sono inutilizzate e che, al contrario, dovrebbero essere sfruttate.
Per andare all’altra grande isola che è la Sardegna, lo stato delle strade è veramente penoso, per non parlare dei collegamenti ferroviari che sono quasi assenti.
Ecco una mappa sommaria e succinta del grande sforzo che dovrebbe fare Matteo Salvini per fare marciare il suo ministero a grande velocità, mentre ora viaggia a bassa velocità.
Vi è stata la grande iniezione finanziaria del Pnrr, la cui spesa è a rilento per colpa di una Pubblica amministrazione inefficiente e inceppata, che anziché incentivare e sostenere con grande rapidità il disbrigo di tutte le pratiche burocratiche, per ignavia o per incompetenza, le rallenta.
Ecco cosa deve fare il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti: lavorare senza sosta per fare muovere questa macchina disastrata e costruire quasi a tempo di record tutte le infrastrutture prima descritte e le altre centinaia indispensabili allo sviluppo del Paese. Altro che occuparsi del Viminale.
Salvini è un politico di razza, ma se vuole accreditarsi della riconoscenza del Popolo italiano deve smetterla di pensare ad altre cose e dedicarsi solamente al suo lavoro di Ministro, senza farsi distogliere da altre questioni che ne rallentano il corso.
Non me ne voglia il Ministro se sottolineiamo questa verità e ci auguriamo che egli voglia incontrarmi in un prossimo forum per spiegare la sua strategia su fatti concreti e non più su parole.