Cantieri del ponte sullo Stretto aperti entro l’estate, dopo l’approvazione definitiva del Cipess. Rischio infiltrazioni mafiose? “Attiveremo il massimo dei controlli applicando in senso restrittivo e severo l’attuale codice antimafia”. Così Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture e dei trasporti nel suo incontro con i giornalisti accompagnato da Pietro Ciucci della Stretto di Messina Spa, dopo i due tavoli di confronto in prefettura a Messina a cui ha perso parte, il primo con le istituzioni, dove erano presenti tra gli altri il sindaco Federico Basile, la delegata del governo regionale l’assessore Elvira Amata oltre il prefetto Cosima Di Stani; l’altro con le parti sociali.
Anche questa tappa del suo tour antimafia, dopo gli incontri di giovedì a Reggio Calabria, è servita all’esponente leghista per rafforzare le interlocuzioni con le comunità locali preoccupati per gli inevitabili sconvolgimenti che comporterà per i territori, la realizzazione della grande opera, con 10 anni di cantieri aperti.
Cantieri del ponte sullo Stretto e i disagi, la risposta di Salvini
“Ѐ chiaro che quando apri un cantiere dei disagi ci sono, ha detto Salvini – bisogna accompagnarli”. E sul pericolo di infiltrazioni mafiose commenta: “Stiamo lavorando tutti con lo stesso obiettivo per avere il massimo dei controlli antimafia, – ha specificato- abbassando le soglie, verificando con il badge di cantiere chi entra, i subappalti, le attività di movimento terra, rifiuti, trasporti, mense, insomma ognuno nel proprio ambito ha l’interesse che questa opera unica al mondo non soffra di infiltrazioni, certo al di là del ponte oggi tra Sicilia e Calabria abbiamo cantieri finanziati e aperti per 40 miliardi quindi diciamo che c’è uno sforzo del mio ministero e del Governo che non ha precedenti”.
La risposta a Mattarella
E sui dubbi sollevati dal Quirinale. “Ci sono contatti in corso con il Ministero dell’Interno che si fa carico giustamente perché vogliamo aiutare le Prefetture a fare ancora di più. L’obiettivo è cercare di prevenire qualsiasi tipo di malaffare, sono convinto che in conversione del decreto in pieno accordo con il Quirinale, si potenzieranno al massimo i controlli che sono già in corso, quando hai più di centomila lavoratori coinvolti, migliaia di imprese coinvolte è chiaro che devi essere cattivo”.
Controversie e le mosse del Governo
Un altro problema che Luigi Lombardo, il presidente della Corte d’appello di Messina, ha più volte sottolineato è quello dei pochi strumenti a disposizione di Tribunali e Procure per fare fronte a contenziosi e controversie legati alla realizzazione del Ponte.
“Mi raccordavo prima con il Ministro della Giustizia Nordio. Messina e Reggio saranno nei prossimi anni protagonisti dello sviluppo di qualcosa che non ha precedenti, ci dedicheremo la massima attenzione”. Nelle prossime settimane dovrebbe essere approvato il progetto definitivo, assicura il ministro, e “dopo a Messina come a Reggio, si vedranno i primi scavi, espropri, bonifiche, verifiche”. Mentre erano in corso le riunioni, davanti alla Prefettura c’era un sit-in della Cgil e delle associazioni No ponte.
“Rispetto le persone che sono fuori (circa 200, ndr) che non vogliono l’opera, voglio che si garantiscano tutte le manifestazioni di dissenso basta che non sfocino nel caos; rispondo, però, alla stragrande maggioranza di siciliani e calabresi che invece di metterci 4 ore per attraversare lo Stretto vogliono impiegarci 10 minuti. L’incontro con le istituzioni, le categorie produttive, i sindacati (Cisl e Ugl), le associazioni, gli artigiani è stato proficuo, – ha aggiunto – c’è entusiasmo, pronti a partire perché Messina si sta svuotando di 6/7mila persone ogni anno. Vogliamo il contrario: riportare qui giovani, laureati, imprenditori, lavoratori. Sarà un’opera importante, non mancheranno le difficoltà ma ci siamo. Da ministro sono orgoglioso di potere unire la Sicilia al resto del mondo”.
Il Ponte sarà un acceleratore di tutto, dice l’esponente leghista del Governo, di quelle opere legate strettamente alla realizzazione della grande infrastruttura, l’alta velocità e le strade. “I cantieri sono aperti sia sulle strade che sulle ferrovie, il vantaggio del ponte è che – ancora prima di avere aperto i cantieri – esso costringe ad accelerare tutto: l’alta velocità dovrà arrivare a Reggio Calabria perché il Ponte da solo non risolve i problemi e da Palermo devi arrivare più velocemente a Messina perché altrimenti il ponte rimane una grande opera di ingegneria che però non risolve i problemi”. Salvini assicura anche sulle opere, che non vuole chiamare compensative ma definisce “aggiuntive”, che le amministrazioni comunali hanno chiesto. Non tutte le richieste saranno accolte, però (Messina ha presentato un piano di oltre 500mila euro, ma anche Reggio e Villa San Giovanni sono sulle stesse cifre). “Faremo e daremo il massimo“, ha promesso il ministro.
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