Riteniamo Matteo Salvini la figura più idonea a ricoprire quell’incarico”. Così Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, fuori da Montecitorio, risponde ai giornalisti che chiedono se per la Lega il Viminale sia imprescindibile. “Mi sembra una candidato naturale”, commenta anche Giancarlo Giorgetti a Fanpage.it e al Fattoquotidiano.it, al termine del consiglio federale della Lega.
Salvini: “Farò quello che serve per il Paese”
Così, a quanto apprende l’ANSA da fonti parlamentari, il segretario della Lega, Matteo Salvini, avrebbe commentato i tanti interventi di chi, durante il Federale, gli ha chiesto di puntare alla guida del Viminale.
Avete consegnato una lista di ministri a Meloni? “No, no, c’è una lista di ministeri interessanti per la Lega, ma non abbiamo parlato di nomi”. Lo ha detto Giancarlo Giorgetti a Fanpage.it e Fattoquotidiano.it, al termine del consiglio federale della Lega. Il nome per il Viminale è Salvini? “Mi sembra una candidato naturale”, ha risposto Giorgetti.
Il consiglio federale della Lega ha confermato a Matteo Salvini pieno mandato per proseguire i lavori con gli alleati per dare all’Italia un governo politico e all’altezza delle aspettative. Lo si legge nella nota finale che ha approvato all’unanimità le priorità del partito: stop al caro bollette, estensione e rafforzamento della flat tax, sicurezza nelle città, via libera ai cantieri, taglio della burocrazia, valorizzazione di settori come l’agricoltura, la pesca e il turismo. Salvini ha ricordato che la Lega ha donne e uomini di valore e ha confermato di avere “idee chiare” sul da farsi e sulla squadra da portare al governo.
Salvini, fa sapere una nota della Lega, aveva aperto la riunione del Consiglio federale della Lega mostrando la prima pagina di Repubblica di oggi con il titolo ‘Assedio a Salvini’. “In un momento drammatico – aveva detto – tra guerra, missili coreani, gas, emergenza bollette e inflazione il principale giornale della sinistra fa un’apertura contro di me. C’è un brutto clima”, aveva osservato Salvini. Prima del Consiglio federale, il segretario della Lega aveva spiegato che “questa situazione di crescente tensione, con un Paese in grave crisi, rischia di alimentare odio e violenza politica individuando bersagli precisi. Basta una testa calda..”.