Salvini di nuovo nell'aula bunker del Pagliarelli: la deposizione dell'ex senatore Gregorio De Falco.
Il vicepremier Matteo Salvini è tornato nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo per la nuova udienza del processo Open Arms, accompagnato dall’avvocato Giulia Bongiorno.
Ad accoglierlo, probabilmente anche per effetto dell’attuale emergenza che sta interessando Lampedusa dopo i numerosi sbarchi di migranti registrati negli ultimi giorni, ci sono stati striscioni di sostegno. “Unico a fermare i clandestini, giù le mani da Salvini”, si legge su uno di essi. Il cartello, preparato dai leghisti sostenitori del ministro (tra cui Marianna Caronia e Vincenzo Figuccia e l’ex deputato Francesco Scoma), è stato esposto all’ingresso del carcere Pagliarelli.
Il ministro Matteo Salvini è accusato dei reati di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio.
Open Arms, nuova udienza a Palermo per Salvini
A rilasciare una deposizione al processo Open Arms è stato l’ex senatore grillino Gregorio de Falco, oggi ufficiale delle Capitanerie di porto: “Nell’agosto del 2019 il governo era quello ‘gialloverde’, composto dalla Lega e dal M5S. Io ero stato nel M5S fino all’espulsione per dissensi sulla linea del partito, però avevo mantenuto rapporti con alcuni di loro. In quella circostanza e dopo l’intervento del Tar Lazio che aveva sospeso l’interdizione alla navigazione della nave, scrissi un messaggio all’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta. Le chiesi di non firmare un ulteriore decreto che si profilava all’orizzonte che fonti di stampa davano già per diramato dal ministro Matteo Salvini. Le chiesi di non firmare un ulteriore decreto di interdizione, perché avrebbe costituito un aggiramento del provvedimento giudiziario. La ministra Trenta mi disse che anche l’allora ministro Toninelli non avrebbe voluto firmare quel decreto di interdizione”.
De Falco ha dichiarato nel corso dell’ultima udienza del processo Open Arms anche che Trenta avrebbe affermato che la “posizione di Salvini avrebbe contribuito ad esaltarne la figure e a raccoglierne ulteriori consensi e avrebbe messo in difficoltà il M5S, ma mi aveva detto che non avrebbe firmato il decreto”.
“Non si doveva fare politica su quelle persone, non sulla carne della gente che sta soffrendo”, ha aggiunto De Falco, definendo il decreto sicurezza del 2019 come “un’aberrazione”. Per l’ex senatore, inoltre, “Conte seguiva Salvini nella politica sui migranti” ai tempi della vicenda Open Arms, principalmente per ottenere consenso.
La prossima udienza
All’udienza del prossimo 6 ottobre, al processo Open Arms, si attende la deposizione dell’attore Richard Gere. A chiedere la sua presenza in aula è stato all’inizio del processo l’avvocato Arturo Salerni, legale di parte civile della Open Arms, che ha dato la conferma prima dell’inizio dell’udienza anche all’avvocata Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini.
Il 9 agosto del 2019 Richard Gere era salito sulla nave della ong spagnola che si trovava al largo di Lampedusa con 121 migranti a bordo. “Abbiamo portato tutta l’acqua e il cibo possibile“, aveva detto in un videomessaggio Richard Gere a bordo della Open Arms.
“Vengono tutti dall’Africa mentre l’equipaggio da tutte le parti del mondo, maggiormente dall’Europa. Stanno tutti bene, prima erano su due barche nel mezzo del mare. Una delle due è tornata indietro, presa dalla guardia costiera libica. Non sappiamo cosa sia accaduto a loro”. E ancora: “Le persone che vedete a bordo – continua – sono qui solo grazie alle donazioni fatte a Open Arms. E ora la cosa più importante per loro è arrivare in un porto libero/sicuro, scendere dalla barca e iniziare una nuova vita. Quindi per favore supportateci, supportate la Open Arms e tutte queste persone e i loro fratelli e sorelle”, aveva concluso.
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