Molti criticano la decisione di Salvini, precettando i ferrovieri, cosa che non aiuta certo un governo debole ma privo di alternativa
Molti criticano la decisione di Salvini, che acuisce lo scontro sociale, precettando i ferrovieri, cosa che non aiuta certo un governo debole ma privo di alternativa. Lo scontro con Landini serve a tenere alte bandiere che garriscono in opposti fronti. Fa parte della natura della politica, negli anni di piombo eravamo abituati a ben altre contrapposizioni, queste in confronto sanno di calcetto all’oratorio.
Ma quello che emerge dal duello è la specularità. Siamo di fronte ad un sindacato, la CGIL la cui base più ampia è fatta di pensionati. Siamo alla fine del ciclo industriale del lavoro, come predetto dal premio Nobel Rifkin, e quindi teme la sua residualità sociale, la perdita di ruolo. Da cui la chiamata alle armi, il nemico da indicare, la lotta da far rimembrare a generazioni che nel consociativismo sono cresciute, una specie di Viagra che renda turgidi un corpo sociale flaccido. Dall’altro lato Salvini tenta di rianimare la bestia Lega, i immigrato stanca dopo un po’, ci vuol un nemico che possa essere spauracchio dei ceti produttivi padani che scontano una perdita di competitività nei mercati globalizzato. Chi frena lo sviluppo? Il sindacato rigido su posizioni del 900. Quello del contratto nazionale, e non per aree territoriali o aziendali. È il tentativo di fare risorgere la razza padana, senza lacci e laccioli, ormai unta e bisunta nei prati di Pontida.
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Siamo di fronte a due opposti, speculari, populismi, in ritardo con la Storia e con i problemi, e le soluzioni emergenti. In alcuni casi alleati nel conservatorismo. Un esempio? Sull’Automotive, leghisti e metalmeccanici hanno lo stesso punto di vista. Energie e motorizzazioni alternative no grazie. Mentre la BMW è già sull’idrogeno, loro difendono il carbon fossile dei motori italiani. Questa visione fossile, ancorata al secolo breve, li coniuga nella formale contrapposizione. La CGIL è l’ultima bandiera del gabbiano rattrappito di Gaber in qualcuno era comunista. La Lega è l’ultimo partito residuale del secolo scorso nato nella crisi della DC obnubilata da tangentopoli e dal distacco dalle comunità intermedie. Simul stabunt simul cadunt. In mezzo la democristiana, madre della Nazione, Meloni.
A proposito quand’è che Lollobrigida diventa CT della nazionale? Dio, Patria e famiglia contro il populismo di opposta matrice.