Il presidente del Wwf Sicilia Centrale, Ennio Bonfanti: "Non è la prima volta, purtroppo, che a San Cataldo si registrano simili gesti criminali"
Negli scorsi giorni a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, in due diverse aree nella immediata periferia, i residenti hanno segnalato l’avvelenamento, tra atroci sofferenze, dei propri animali d’affezione e di cani di quartiere accuditi dai volontari sul territorio.
Ad oggi sono almeno due gli animali per i quali è stata accertata la morte.
“Quasi certamente si tratta delle nefaste conseguenze dell’azione di ignoti criminali che hanno diffuso esche e bocconi avvelenati confezionati artigianalmente con sostanze alimentari appetibili dai cani e dagli altri animali vaganti”, spiegano dal Wwf Sicilia centrale che si è attivato dando disposizioni alla proprie guardie zoofile volontarie di intensificare i controlli e l’attività di monitoraggio per raccogliere ogni elemento utile e prevenire altre morti.
In particolare, in collaborazione con la Polizia municipale di San Cataldo si è provveduto e avvisare la popolazione del rischio. Nelle principali vie di comunicazione dei quartieri interessati, infatti, le Guardie Wwf hanno apposto alcuni cartelli che avvisano la cittadinanza della “sospetta presenza di esche avvelenate potenzialmente nocive per gli animali”.
“Non è la prima volta, purtroppo, che a San Cataldo si registrano simili gesti criminali – dice il presidente del Wwf Sicilia Centrale, Ennio Bonfanti, che è anche il coordinatore provinciale delle Guardie zoofile -. Già nel 2013 e nel 2017 furono rinvenuti diversi animali morti a causa dell’ingestione di sostanze tossiche.
Nonostante il fatto che questo irresponsabile, inutile e barbaro uso del veleno contro animali domestici e fauna selvatica possa determinare un grave impatto sulla salute pubblica e sulla biodiversità, in pochi collaborano con le autorità per scoprire e denunciare i responsabili. Facciamo appello ai cittadini – conclude Bonfanti – affinché ci aiutino a individuare i criminali che stanno spargendo questi bocconi avvelenati”.