Catania capitale per due giorni della dermatologia nazionale, con delegati provenienti da ogni parte della penisola e alcuni luminari della disciplina che sono arrivati anche da Chicago (prof. Joan Guitart), da Monaco (prof. Tilo Biedermann) e da Dusssendolf (Bernhard Homey). L’occasione per fare il punto sulle nuove terapie di alcune tra le malattie più frequenti in campo dermatologico è stata data dalla XX riunione delle “Giornate di terapia in dermovenereologia”, organizzate in un hotel della riviera ionica dal prof. Giuseppe Micali, direttore del dipartimento di Dermatologia del policlinico universitario di Catania, e dal suo staff in cui spicca la dott.ssa Mara Letizia Musumeci.
La riunione biennale, giunta alla sua ventesima edizione, rappresenta un importante momento di approfondimento scientifico nell’ambito della terapia in Dermatologia e venereologia, in quanto, come negli appuntamenti passati, gran parte delle cliniche universitarie e delle divisioni ospedaliere dermatologiche che vi partecipano hanno portato la loro esperienza per condividerla con tutti gli altri centri.
Il programma scientifico delle Giornate di terapia è stato articolato in sessioni di lavoro che hanno previsto relazioni magistrali, relazioni sul tema preordinato, lunch, forum e simposi. Gli interventi più interessanti hanno riguardato le nuove e moderne procedure per la lotta ai melanomi e agli altri tumori della pelle, alla psoriasi, alle dermatiti atopiche e ad altre malattie della pelle più frequenti per le quali sino a pochi anni fa non c’erano terapie idonee. Si sono tenuti anche aggiornamenti terapeutici sull’acne, slle malattie bollose autoimmuni e su altre patologie.
Passi avanti con lo scanner confocale
Nel corso delle due giornate di incontri, nell relazioni dei medici catanesi, è stata fatta attenzione all’ultimo apparecchio diagnostico per combattere in particolare i tumori della pelle. Si tratta di uno scanner confocale che consente di fare delle immagini sia verticali e orizzontali sino in profondità della porzione di tessuto che si intende esaminare, permettendo di fare una diagnosi approfondita e senza alcun errore.
Questo macchinario, in funzione già da diverso tempo nella Clinica di Dermatologia del Policlinico catanese consente anche in fase di intervento di andare ad individuare la porzione di tessuto contaminata dalle cellule cancerogene che bisogna asportare lungo i margini del tumore stesso, consentendo al chirurgo di poter operare con la massima precisione e certezza sulla parte di tessuto di asportare per evitare recidive. Il macchinario è anche utilizzato per la diagnosi delle forme di psoriasi resistenti e per contrastare le altre patologie della pelle come la dermatite atopica.
Sempre in ambito soprattutto delle dermatiti, gli esperti a convegno hanno dibattuto sui nuovi ritrovati della farmacologia anche immunitaria che consentono oggigiorno di tenere quantomeno silenti tutte queste malattie che sino a pochi anni fa in alcuni casi erano anche molto invalidanti.
Intervista al prof. Giuseppe Micali, direttore del Dipartimento di dermatologia del Policlinico

Professore Micali che importanza ha per la città il congresso di Dermatologia che organizzate sempre a Catania?
“Una importanza fondamentale perché fa di Catania ogni due anni la capitale internazionale delle nuove terapie contro malattie che colpiscono decine di milioni e milioni di persone in tutta Europa e nel mondo. Quest’anno il congresso fa 40 anni ed è sempre stato organizzato a Catania. l simposio, nato nel 1983 e fondato dal prof. Sapuppo, a quei tempi era uno degli appuntamenti non ufficiali di riferimento. Col passare del tempo io sono succeduto al prof. Sapuppo e circa 20 anni fa, a quel punto, ho dato al convegno una impronta internazionale e da allora si sono avvicendati sul palco decine e decine di esperti e speaker provenienti da tutto il mondo, dalla Francia all’Inghilterra, dagli Usa a Giappone con i quali abbiamo approfondito le nuove terapie e affinato quelle future. Adesso proprio questo anno abbiamo ben 12 delegazioni straniere che sono arrivate in Sicilia da Stati Uniti, Germania, Croazia, Grecia… Abbiamo ospitato anche il presidente eletto dell’Europian accademy dermatology”.
L’obiettivo di questo convegno qual è stato?
“Fondamentalmente quello di fornire tutte le informazioni di primissima mano a tutti i delegati in merito ai trattamenti più innovativi che riguardano in particolare alcune patologie, soprattutto la psoriasi, i tumori della pelle, le dermatiti atopiche. Oggi, ad esempio, ci sono nuovi farmaci biologici per la psoriasi che permettono di raggiungere la quasi assenza di lesioni cliniche. Chiaramente non consentono di debellare totalmente la malattia, ma consento al paziente di tenerla sotto controllo e in forma silente. Si tratta di farmaci già disponibili da 10 anni. Solo che i primi in commercio non riuscivano ad avere grande efficacia. I recenti, invece, di nuova generazione, sono davvero innovativi. Inoltre questi farmaci sono in grado di frenare i sintomi anche delle dermatiti atopiche e dare una altissima percentuale di risoluzione. Accanto a questi prodotti ci sono poi i nuovi farmaci chiamati ‘Jack inibitors’. Si prendono per bocca e servano per una vasta gamma di malattie, dalle dermatiti alla alopecia sino alla vitinigine”.
Può dirci che funzione ha lo scanner confocale di ultima generazione che avete installato al Policlinico?
“Uno dei pià grandi vantaggi di imaging che abbiamo alla Clinica dermatologia per evitare la biopsia cutanea è la microscopia confocale. Si piò immaginare che sia un drone che entra attraverso la pelle dall’alto verso il basso nei tessuti, ma sezionando sia orizzontalmente che verticalmente il tessuto. Questo esame consente di avere una ricostruzione in 3D della porzione di tessuto esaminato ed è utilissima per la diagnosi dei tumori o per le malattie infiammatorie. Inoltre questo macchinario consente con precisione di asportare tutta la porzione di tessuto accanto alla massa tumorale che è stata già contaminata dalle cellule cancerogene, ma ancora non mostra ad occhio vivo segni di contaminazione. Questo consente di portare a termine l’intervento con un margine di errore praticamente inesistente. Macchinari di questa tecnologia ce ne sono soltanto tre in Italia e uno di questi è in funzione nella nostra clinica, e noi siamo stati i primi ad acquistarlo e ad utilizzarlo”.

