Sanità privata in piazza: circa 4000 persone e oltre 1800 ambulatori privati accreditati hanno manifestato oggi davanti la sede dell’assessorato alla Salute regionale per chiedere di aprire dei tavoli tecnici permanenti che permettano di attuare una corretta gestione dell’assetto pubblico-privato. I manifestanti erano molto agguerriti e hanno chiesto subito le dimissioni dell’assessore alla Salute, Giovanna Volo, tacciata di non essere disponibile ad alcuna concertazione.
Hanno dichiarato, inoltre, di voler chiedere al Ministero della Salute il commissariamento della Regione per cattiva gestione delle risorse economiche. D’altronde proprio pochi giorni fa, i coordinatori del CIMEST, Salvatore Gibiino (SBV) e Salvatore Calvaruso (ARDISS-FKT) avevano già comunicato l’intenzione di rivolgersi alla Corte dei Conti per verificare se l’azione dell’assessore sia passibile di produrre danno erariale.
Ancora una volta l’assessore Volo si trincera dietro il silenzio e non dà alcuna risposta ai manifestanti. Per lei, ancora una volta, risponde il presidente della Regione, Renato Schifani: “L’assessore Volo aveva e ha la mia incondizionata fiducia. La richiesta di dimissioni che arriva da alcuni sindacati dei laboratori di analisi convenzionati è veramente paradossale. L’ho già sentita telefonicamente invitandola ad andare avanti senza alcuna remora. L’assessore ha già individuato e proposto alle organizzazioni sindacali le possibili soluzioni, alcune di pronta realizzazione”.
“A cominciare dall’aumento del budget per il 2023, che comunque era stato programmato in precedenza, e dall’istituzione di un Tavolo tecnico permanente in cui pubblico e privato possano dialogare concretamente – scrive in una nota Schifani – È incredibile che nel momento che nel momento in cui c’è grandissima disponibilità all’ascolto e vengano prospettate delle soluzioni la risposta sia solamente quella di uno stop alle prestazioni che non fanno altro che creare disagi agli utenti, soprattutto ai più fragili. Auspico, pertanto, che si torni al dialogo. La Regione farà tutto quello che è possibile fare». Il problema del budget, però, resta. Ancora dall’assessorato non è stato proposto un contratto di spesa per l’anno corrente e continua a proporre 10 milioni a fronte di 64 milioni dovuti per le prestazioni che le strutture private accreditate hanno già espletato.