Sanità pubblica: tempi d’attesa eccessivi o liste chiuse, 19,6 milioni di italiani costretti a pagare per le cure essenziali - QdS

Sanità pubblica: tempi d’attesa eccessivi o liste chiuse, 19,6 milioni di italiani costretti a pagare per le cure essenziali

redazione

Sanità pubblica: tempi d’attesa eccessivi o liste chiuse, 19,6 milioni di italiani costretti a pagare per le cure essenziali

venerdì 14 Giugno 2019

Rapporto Rbm - Censis: dopo vani tentativi di accesso all’assistenza gratuita, ai pazienti non resta che mettere mano al portafogli. Sud: transita verso quella a pagamento il 42,4% dei tentativi di prenotazione di visite specialistiche e il 29,2% di accertamenti diagnostici

ROMA – Sono 19,6 milioni gli italiani che nell’ultimo anno, per almeno una prestazione sanitaria, hanno provato a prenotare nel Servizio sanitario nazionale e poi, constatati i lunghi tempi d’attesa, hanno dovuto rivolgersi alla sanità a pagamento, privata o intramoenia. In 28 casi su 100 i cittadini, avuta notizia di tempi d’attesa eccessivi o trovate le liste chiuse, hanno scelto di effettuare le prestazioni a pagamento (il 22,6% nel Nord-Ovest, il 20,7% nel Nord-Est, il 31,6% al Centro e il 33,2% al Sud).

È quanto emerge dal IX Rapporto Rbm-Censis presentato ieri al “Welfare Day 2019”. Transitano nella sanità a pagamento il 36,7% dei tentativi falliti di prenotare visite specialistiche (il 39,2% al Centro e il 42,4% al Sud) e il 24,8% dei tentativi di prenotazione di accertamenti diagnostici (il 30,7% al Centro e il 29,2% al Sud).

I Lea, a cui si ha diritto sulla carta, in realtà sono in gran parte negati a causa delle difficoltà di accesso alla sanità pubblica. Ci sono, in media, 128 giorni d’attesa per una visita endocrinologica, 114 giorni per una diabetologica, 65 giorni per una oncologica, 58 giorni per una neurologica, 57 giorni per una gastroenterologica, 56 giorni per una visita oculistica. Tra gli accertamenti diagnostici, in media 97 giorni d’attesa per effettuare una mammografia, 75 giorni per una colonscopia, 71 giorni per una densitometria ossea, 49 giorni per una gastroscopia.

Secondo il Rapporto, nell’ultimo anno il 35,8% degli italiani non è riuscito a prenotare, almeno una volta, una prestazione nel sistema pubblico perchè ha trovato le liste d’attesa chiuse. Il 62% di chi ha effettuato almeno una prestazione sanitaria nel sistema pubblico ne ha effettuata almeno un’altra nella sanità a pagamento: il 56,7% delle persone con redditi bassi, il 68,9% di chi ha redditi alti.

Oltre a tentare di prenotare le prestazioni sanitarie nel sistema pubblico e decidere se attendere i tempi delle liste d’attesa oppure rivolgersi al privato, di fronte a una esigenza di salute stringente, molti cittadini si sono rassegnati, convinti che comunque nel pubblico i tempi d’attesa sono troppo lunghi.

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