“L’Unione
europea promuova la ricerca sulla fibromialgia, sindrome caratterizzata da
dolore muscolare cronico diffuso associato a rigidità, con l’obiettivo di
individuare azioni utili a una sua diagnosi precoce. In Europa, a soffrire di
questa patologia sono 14 milioni di persone e sebbene sia stata considerata
invalidante nel 2008, ben dodici anni fa, ancora oggi non è stata riconosciuta
in tutti i Paesi membri”. Lo afferma l’europarlamentare della Lega Luisa
Regimenti, che in un’interrogazione alla Commissione chiede di sapere “se
intende aprire una consultazione con la comunità scientifica internazionale, al
fine di raccogliere dei dati aggiornati ed elaborare delle linee guida per il percorso
diagnostico-terapeutico e come intende promuovere la ricerca sulla fibromialgia
attraverso i programmi di lavoro del prossimo Programma Salute e i futuri
programmi di ricerca”.
“Dobbiamo
tutelare i malati e avanzare nella realizzazione di studi clinici – prosegue
l’esponente leghista – per cui è necessario continuare nella raccolta di
dati che possono permettere di avviare interventi finalizzati alla diagnosi
precoce e alla previsione di trattamenti medico-sanitari più efficaci,
favorendo l’accesso degli operatori sanitari e dei pazienti alle informazioni.
Tutto ciò – precisa – nel rispetto della competenza degli Stati
membri”.
“La
fibromialgia, che insorge prevalentemente nelle persone di sesso femminile in
età adulta, benché non siano rari i casi in età pediatrica o durante
l’adolescenza, è stata finora sottovalutata. Ma si tratta di una sindrome
dolorosa cronica, limitante nella vita quotidiana, perciò deve essere
affrontata con mezzi adeguati e un lavoro esteso, di collaborazione reciproca
tra i Paesi europei, per garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute” conclude.