Sanremo 2022, le pagelle della quarta serata - QdS

Sanremo 2022, le pagelle della quarta serata

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Sanremo 2022, le pagelle della quarta serata

Sandy Sciuto  |
sabato 05 Febbraio 2022

Gianni Morandi e Jovanotti vincono la serata delle cover e conquistano il pubblico. Nella classifica generale al primo posto ancora Mahmood e Blanco

Prima della gran finale, gli artisti si sono esibiti sulle note di una canzone scelta per la quarta serata del Festival di Sanremo 2022, conosciuta anche come “la serata delle cover”

I cantanti potevano scegliere tra brani nazionali e internazionali degli anni ‘70 – ‘80 – ‘90. Il risultato? Un ritorno nel passato tra ricordi, canzoni evergreen e il primo posto di Gianni Morandi che ha vinto con Jovanotti la serata cover, superando Mahmood e Blanco e Elisa.

Una serata importante per gli artisti in gara che si sono ritrovati protagonisti di una nuova classifica con variazioni interessanti. Un momento fondamentale, quindi, ai fini della gara. Poco FantaSanremo e più concentrazione

Sul palco dell’Ariston, Maria Chiara Giannetta è stata la neo co – conduttrice a fianco di Amadeus.

Non potevano mancare le nostre pagelle. Piccolo spoiler: ci siamo sbilanciati. Qui e lì troverete anche qualche dieci. Stop con le chiacchiere: ecco i nostri voti. 

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Maria Chiara Giannetta

Maria Chiara Giannetta è brava. È un dato che non si discute. Dopo un inizio incerto, i momenti in cui è stata protagonista hanno mostrato le sue capacità d’attrice, ma anche di comunicatrice empatica, di persona ironica e spigliata e di professionista nel saper raccontare la cecità e il festival cantando. Meritava di essere più presente sul palco, invece per circa un’ora è scomparsa. Tutto sommato: un’occasione giocata bene. Voto 8

Noemi – (You Make Me Feel Like) “A Natural Woman”

Nessun ospite, ma sul palco con lei il piano per un’interpretazione in cui Noemi fa leva sulle sue doti vocali. C’è intensità, trasporto e voglia di fare bene. La canzone scelta è un manifesto di una delle cantanti che più hanno impressionato. Voto 7,5

Giovanni Truppi – “Nella mia ora di libertà” con Vinicio Capossela e Mauro Pagani

Truppi scegli di cantare De Andrè. Scelta azzeccata: da cantautore a cantautore. Con Capossela e Pagani fanno un buon lavoro e regalano un classico senza tempo su una tematica sempre attuale. Voto 8

Yuman – “My Way” con Rita Marcotulli

Male male male. Un’interpretazione sobria senza alcun salto di qualità. Ogni bellezza della canzone è evaporata. Nessun brividino all’altezza della versione originale di Sinatra. Voto 2

Le Vibrazioni – “Live and Let Die” con Sophie and the Giants e Peppe Vessicchio

Esibizione all’altezza del brano scelto. C’è tutto e sul palco la band si diverte e dà il massimo. La scelta dei colleghi ospiti non delude e non dispiace. E poi hanno il grande merito di aver riportato al Festival il Maestro Vessicchio. Voto 7

Sangiovanni – “A muso duro” con Fiorella Mannoia

Il giovane artista porta sul palco una delle canzoni fondamento della musica italiana. Se la performance migliora con l’arrivo di Fiorella Mannoia, la parte da solista penalizza tutto, resa finale compresa. Scusaci Fiorella. Voto 5

Emma Marrone– “Baby One More Time” con Francesca Michielin

Stravolgono l’arrangiamento della canzone rendendolo proprio. Alla canzone affiancano una coreografia semplice. C’è grinta, carisma, complicità, tensione emotiva. Accendono l’Ariston. Straconvincono. Voto 10

Gianni Morandi – Medley con Jovanotti

I due artisti di generazioni diverse si alternano a cantare i loro brani dividendosi i versi e le strofe. È un buon connubio. Ottima sinergia e gran divertimento. Morandi che si prende poco sul serio e pensa positivo. Performance adrenalinica. Voto 10

Elisa – “What a Feeling” con Elena D’Amario

Esibizione semplicemente perfetta. Una scatenatissima Elisa che domina la canzone dal primo all’ultimo minuto. La scelta di farsi accompagnare da Elena D’Amario che ha ballato sulle note del brano è stata giusta. La ballerina, infatti, ha arricchito la performance con la sua potenza, grazia ed eleganza. Voto 10

Achille Lauro – “Sei bellissima” con Loredana Bertè

Lauro va sul sicuro scegliendo come ospite Loredana Bertè. Si garantisce così attenzione una delle performance più interessanti della serata. La standing ovation per Bertè è d’obbligo. Il tutto arricchito da una dedica del cantante. Tutto giusto. Voto 7,5

Matteo Romano – “Your Song” con Malika Ayane

Bravi bravi bravi. C’è un’affinità così misteriosa e magica tra le voci dei due artisti che l’interpretazione cattura l’attenzione sin da subito come effetto magnete. Neanche un minuto di non bellezza. Stupendi. Voto 9,5

Irama – “La mia storia tra le dita” con Gianluca Grignani

Non ci sono piaciuti. Dalla seconda parte della canzone, gli artisti hanno preferito concentrarsi sull’interazione con il pubblico andando a minare ad un’esibizione che era partita bene. Intenzioni smentite e aspettative disattese per Irama. Voto 4,5

Ditonellapiaga e Rettore – Nessuno mi può giudicare

Nessun ospite e un’interpretazione fedele all’originale per testo e arrangiamento. Le due artiste puntano tutto sul feeling personale e soprattutto vocale che c’è e decidono così di lasciarsi trascinare dalla musica. Bene. Voto 7

Iva Zanicchi – “Canzone”

Omaggio a Milva scomparsa mesi fa. L’artista ripropone uno dei brani più celebri con enfasi, padronanza e forte della sua esperienza longeva. Voto 7

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Ana Mena – Medley con Rocco Hunt

L’artista spagnola porta sul palco tre brani della storia della musica italiana. La sua voce è valorizzata, ma non si può dire lo stesso del featuring con Rocco Hunt. In potenza poteva essere un bel momento. Nei fatti, tutto si è sciupato. Voto 5-

La Rappresentante di Lista – “Be My Baby” con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra

Tutto molto ben studiato e il risultato è eccellente. La band fa una versione personalissima di un famosissimo brano. Il tocco di Cosmo è la ciliegina sulla torta. Ne approfittano per fare un appello: tornare a suonare senza limitazioni. Applausi. Voto 8

Massimo Ranieri – “Anna verrà” con Nek

Per Ranieri è un’occasione per ricordare Pino Daniele. C’è un problema: le voci dei due artisti non si sposano benissimo e a volte sono distoniche. Occasione sprecata. Perdonali Pino. Voto 2,5

Michele Bravi – “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi”

L’artista fa un’interpretazione molto intimista e profonda del brano di Lucio Battisti, confermandosi capace del gran dono di emozionare sussurrando parole senza tempo. Toccante il ricordo/dedica dei nonni. Voto 9

Mahmood e Blanco – “Il cielo in una stanza”

Straordinari. Delicatezza per il brano magico di Paoli. Scelgono gli scalini sul palco per cantare. Si lasciano toccare dalle note e con la voce fanno il resto. Alchimia, simbiosi e senso d’arte puro. Voto 10

Rkomi – Medley di Vasco Rossi con i Calibro 35

Il cantante omaggia Vasco Rossi. Propone alcuni brani del rocker emiliano. Toglie la giacca e canta a petto nudo, come sua consuetudine. Rkomi merita 10 per gli addominali, ma l’esibizione è stata pessima. Voto 2

Aka 7even – “Cambiare” con Arisa

Contro ogni aspettativa, è stata una bellissima esibizione. Il giovane artista ha saputo dare il massimo sugli acuti e la sua voce con quella di Arisa si sono ben sposate. W Alex Baroni. Voto 7,5

Highsnob e Hu – “Mi sono innamorato di te” con Mr Rain

Puntano tutto su una canzone d’amore e convincono. Mr Rain all’inizio e alla fine della canzone aggiunge quel pizzico di modernità e i due fanno il resto. Voce incredibile Hu. Molto bravi. Voto 8

Dargen D’Amico – “La bambola”

Una versione sorprendente di uno dei successi di Patty Pravo. La canzone si veste di nuove parole e nuove sonorità e diventa un pezzo da ballare. Ci piace, ci convince, ci entusiasma. Voto 7,5

Giusy Ferreri – “Io vivrò senza te” con Andy dei Bluvertigo

Impegno e grinta ma non bastano per Giusy Ferreri. La sua esibizione non lascia emozioni e risulta anche debole. Poteva fare di più. Voto 2,5 

Fabrizio Moro – “Uomini soli”

Non l’esibizione migliore di Moro in questo Festival. Più di qualche imperfezione a livello vocale, anche se la presenza scenica è abbastanza forte e colma le titubanze. Voto 6-

Tananai – “A far l’amore comincia tu” con Rose Chemical

Una rivisitazione mediocre penalizzata anche dalle molte imprecisioni dell’artista. Pregevole l’idea di stravolgere il brano, ma per noi è troppo. Voto 2

Sandy Sciuto

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