Lo hanno fatto ancora, di nuovo. Il duo made in Sicily, Colapesce Dimartino, ha conquistato nuovamente pubblico e stampa del “Festival di Sanremo” a due anni dal successo del singolo “Musica leggerissima” con cui si classificarono quarti nel 2021.
Il brano portato in gara dai due artisti siciliani s’intitola “Splash” ed è bastata soltanto un’esibizione per vederli balzare in testa alla classifica della seconda serata, nonchè in seconda posizione nella graduatoria generale stilata fin qui dai giornalisti presenti all’Ariston.
Colapesce, nome d’arte di Lorenzo Urciullo, nasce a Solarino, in provincia di Siracusa, il 6 settembre 1983.
Laureato in Scienze della Comunicazione ed editing, dopo aver tentato la strada del giornalismo, appassionato di musica sin da giovanissimo avvia la sua carriera con i progetti Albanopower e Santiago. Nel 2010 arriva la scelta dello pseudonimo, Colapesce così come lo conosciamo oggi, presentandosi sulla scena con l’EP dal suo stesso nome.
Ma perchè “Colapesce”? Semplice: il suo nome d’arte sarebbe ispirato a una leggenda siciliana secondo la quale Colapesce, grande pescatore, decise di restare sott’acqua a sorreggere e sostenere l’Isola per evitare che questa sprofondasse nel mare.
Nel 2012 arriva il suo primo album, Un meraviglioso declino, che gli consente di vincere la prestigiosa Targa Tenco come “migliore opera prima”. Seguiranno poi altre due opere, Egomostro nel 2015 e Infedele, il terzo, quest’ultimo anticipato dai singoli Ti attraverso e Totale.
Nel 2020, però, nasce la collaborazione che consacra la sua carriera: quella con Antonio Di Martino. I due pubblicano il disco “I mortali” e salgono alla ribalta con “Musica Leggerissima”, brano con cui si presentano al grande pubblico al Festival di Sanremo nel 2021, aggiudicandosi il “Premio Sala Stampa Lucio Dalla” assegnato dalla stampa.
Antonio Di Martino, per tutti ormai Dimartino, nasce invece a Misilmeri, in provincia di Palermo nel 1982.
Esordisce nel panorama musicale con la band “Famelika” nel 1998, gruppo impegnato soprattutto nelle manifestazioni antimafia, con cui pubblica due album.
Dopodichè, decide di mettersi in proprio, fondando un gruppo intitolato “Dimartino”.
“Cara maestra abbiamo perso” e “Sarebbe bello non lasciarsi mai, abbandonarsi ogni tanto è utile” rappresentano i suoi primi due dischi, pubblicati tra 2010 e 2012.
E’ però la terza opera, “Un paese ci vuole”, a fargli spiccare il volo, con il singolo “Come una guerra la primavera” che inizia a girare nelle radio nel 2015.
Successivamente arrivano il quarto disco “Un mondo raro”, prodotto insieme a Fabrizio Cammarata e il quinto “Afrodite”, che gli permette di aggiudicarsi il “Premio Lunezia”.
Di “Un mondo raro” Dimartino pubblica anche la versione in romanzo nel 2019, lo stesso anno in cui nasce sua figlia Ninalou, a cui dedica proprio il successivo “Afrodite”. “Il nome Ninalou – ha raccontato l’artista – è composto da due parti: Nina viene da mia madre, Lou da Lou Reed, perché la mia compagna (Michela Forte) è una superfan dell’ex Velvet Underground“.
Il trampolino definitivo per la sua carriera, come scritto poc’anzi, è anche per lui l’incontro e l’inizio della collaborazione con Colapesce, per un duo che ormai sembra essersi imposto tra le migliori coppie del panorama musicale italiano.
Il successo del duo targato Colapesce Dimartino ha valicato i confini della musica.
Già, perchè proprio nei prossimi giorni è in uscita il loro primo film al cinema, ‘La primavera della mia vita’, che segna il debutto sul grande schermo dei due artisti siciliani, in programmazione come evento speciale nelle sale italiane dal 20 al 22 febbraio. I due amici sono protagonisti, autori del soggetto e della sceneggiatura, nonché autori e interpreti della colonna sonora “Splash”. Un road movie con molti inattesi ospiti musicali: Madame, Roberto Vecchioni, Brunori Sas, ErlandØye e La Comitiva. La primavera della mia vita racconta l’incredibile storia di due amici, con un passato musicale in comune e un futuro tutto da scrivere. Antonio e Lorenzo dovranno fare i conti con il proprio passato e con se stessi. Fino ad una sconvolgente rivelazione. A dirigere la pellicola è Zavvo Nicolosi, alla sua opera prima.