I due artisti si sono pronunciati, seppur in maniera differente, su tematiche sociali abbastanza scottanti.
La 74esima edizione del Festival di Sanremo è iniziata ieri sera con la prima serata in cui si sono esibiti tutti e trenta gli artisti in gara. Tra questi, tre hanno avuto maggior rilievo da un punto di vista delle tematiche sociali: i La Sad, con un brano riguardante il suicidio, Ghali e Dargen D’amico a Sanremo 2024.
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Ghali a Sanremo 2024: Casa mia e la tematica della guerra
Il giovanissimo Ghali partecipa per la prima volta a Sanremo 2024 con il brano Casa mia, scritto in collaborazione con Tropico e Michelangelo (Davide Petrella e Michele Zocco). Il testo, scritto durante l’estate, rappresenta una conversazione immaginaria tra l’artista e un alieno, in cui vengono sottolineati gli aspetti negativi del nostro pianeta.
Tra le altre, la strofa che maggiormente colpisce è sicuramente quella che recita: “Ma come fate a dire che qui è tutto normale, per tracciare un confine con linee immaginarie bombardate un ospedale, per un pezzo di terra o per un pezzo di pane non c’è mai pace”. Velato, ma non troppo, il riferimento alla guerra, che non viene menzionata apertamente: un modo sottile per trattare la tematica senza risultare pesante.
Ghali traccia con un’unica strofa un quadro chiaro di quella che è l’attuale situazione a livello mondiale, prima con la guerra in Ucraina e poi con quella di Israele, che imperversa ogni giorno di più diventando sempre più violenta. Per dirla alla maniera di Ghali: “non c’è mai pace”.
Dargen D’amico a Sanremo 2024: la dedica alla cuginetta e il “cessate il fuoco”
Arrivato sul palco intorno all’una di notte, Dargen D’amico ci fa innanzitutto ridere, con il suo look orsacchiotto, poi ballare e scatenare e infine riflettere.
La sua esibizione con Onda Alta, scritta in collaborazione con Roberts, Fazio, Marletta e Cheope, ci fa alzare dai divani e battere le mani, ma ascoltando bene il testo vediamo come si inserisca in una denuncia sociale bella e buona, dalla questione dei migranti in mare a quella della guerra.
La strofa-denuncia recita: “C’è una guerra di cuscini, ma cuscini un po’ pesanti. Se la guerra è dei bambini, la colpa è di tutti quanti”. Il riferimento ad Hammas è chiaro ed evidente, ma Dargen non ne fa assolutamente mistero.
A seguito della performance, infatti, l’artista prende la parola affermando di voler dedicare il brano alla cuginetta Marta, studentessa fuorisede a Malta. Dopo di che, si prende un minuto e afferma: ” Marta ha avuto questa grande fortuna. Non tutti i bambini hanno questa fortuna: nel mar Mediterraneo in questo momento ci sono bambini sotto le bombe, senza acqua e cibo e il nostro silenzio è co responsabilità. La storia e Dio, non accettano la scena muta: cessate il fuoco”.
Quello di Dargen D’amico a Sanremo 2024 è stato un monologo breve, ma intenso, ricco di significato. Un modo senza dubbio più diretto, rispetto a quello di Ghali, di trattare la tematica, accompagnando i propri versi con una dichiarazione che è una vera e propria denuncia. C’è chi lo definisce “un classico discorso antibellico moralista”, quando in realtà bisogna prenderlo per quello che è: la richiesta di smettere di ridurre in pezzi le vite di poveri innocenti.