Santa Rosalia, torna la festa a Palermo: un "canto contro la peste" - QdS

Santa Rosalia 2022, torna la festa a Palermo: sarà un “Canto contro la peste”

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Santa Rosalia 2022, torna la festa a Palermo: sarà un “Canto contro la peste”

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venerdì 01 Luglio 2022

Presentata in conferenza stampa l'edizione 2022 del "Festino" di Santa Rosalia, che tornerà dopo due anni di stop per la pandemia. Ecco il programma e le dichiarazioni delle autorità competenti.

Un canto contro tutte le pesti. Questo rappresenterà il ‘Festino’ corale per Santa Rosalia a Palermo del 2022. Il programma di questa edizione è stato ideato nel giro di poco tempo e condiviso da un gruppo di lavoro ampio e partecipato.

Sarà l’anno del “grande ritorno” per la Festa di Santa Rosalia, dopo due anni di stop a causa del Covid. La santa, patrona di Palermo, tornerà tra la sua gente e le celebrazioni in suo onore saranno utilizzate per pregare per la fine della pandemia e di “tutte le pesti”.

Un obiettivo importante in un momento molto delicato, tra la nuova ondata di contagi Covid e la triste situazione internazionale. Il programma dell’edizione 2022 della festa è stata presentata questa mattina durante una conferenza stampa nel Palazzo arcivescovile. Presenti, tra gli altri, il sindaco Roberto Lagalla e l’arcivescovo monsignor Corrado Lorefice.

Festa di Santa Rosalia 2022, il programma

Quella di quest’anno sarà un’edizione “contenuta” nei costi: l’investimento complessivo, infatti, ammonterà a circa 200mila euro. Si chiamerà “Canto contro la peste”, con sottotiolo “Nove orchestre e una preghiera”: un titolo che sintetizza l’obiettivo del programma artistico per le celebrazioni di Santa Rosalia.

Per la prima volta da inizio pandemia, tornerà la tradizione del carro trionfale, che sfilerà lungo il Cassaro il 14 luglio. Si prevede anche un percorso musicale diviso in “stazioni”: si partirà da Porta Nuova/Palazzo Reale per poi proseguire con la Cattedrale di Palermo, piazza Vigliena (incrocio via Roma), le Mura delle Cattive. Infine, si giungerà al Palchetto della Musica, dove i tradizionali fuochi d’artificio accompagneranno l’ultimo saluto musicale.

Davanti al carro, in prima fila lungo tutto il percorso, sfileranno medici, infermieri, protezione civile, forze dell’ordine e della Croce Rossa. Sono loro, infatti, gli “eroi” della pandemia e i protagonisti di questa celebrazione.

Durante il Festino di Santa Rosalia 2022 sarà realizzato un documentario a cura del Centro sperimentale di cinematografia – Scuola nazionale di Cinema. Un filmato per raccontare “il fervore dell’attesa di una città che finalmente potrà rivivere con pienezza l’evento nel quale i palermitani si riconoscono ormai da 398 anni”.

Il gruppo di lavoro del “canto contro la peste”

Per mettere in atto questa azione corale il Comune di Palermo ha attivato un gruppo di lavoro interno all’amministrazione, coordinato da Gaspare Simeti, e un comitato di direzione artistica, coordinato da Maurizio Carta, prorettore dell’Università di Palermo.

Al gruppo hanno partecipato l’Università degli Studi di Palermo, la Fondazione Teatro Massimo di Palermo, l’Accademia di Belle Arti di Palermo, la Fondazione Teatro Biondo Stabile di Palermo, il Conservatorio di Musica di Stato “Alessandro Scarlatti”, la Fondazione Federico II, la Fondazione The Brass Group e dalla Fondazione Sant’Elia.

Lagalla: “Il ritorno del Festino come segno di rinascita”

“Il ritorno del Festino lungo il Cassaro e al piano della Marina – ha detto il sindaco Lagalla – vuole essere una potente, coinvolgente, corale ed emozionale rappresentazione della volontà di rinascita della città dopo i tempi cupi della pandemia”.

“Il tutto attraverso la compartecipazione creativa di diverse azioni orchestrate in una visione di futuro che pretende l’alleanza di tutte le energie della città, delle istituzioni e della comunità, e che usa e miscela tutte le componenti di una città intimamente cosmopolita“.

L’arcivescovo Lorefice: “Santa Rosalia vegli ancora su Palermo”

“Questo Festino, soprattutto dopo gli anni di pandemia, con le conseguenze psicologiche, relazionali, economiche, sociali che ha causato, non può e non deve essere un motivo di evasione, di alienazione. Ma motivo di autentica festa. Ci chiede di cantare insieme – forti di un ritrovato senso comunitario e fraterno della vita – un inno di liberazione che nasca da cuori e mani che hanno deciso di coinvolgersi in un cammino di liberazione e di rinascita di questa nostra città amata da Rosalia. Amata da tutti noi, tranne da chi la vuole tenere in schiavitù”. Sono queste le parole dell’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, durante la conferenza stampa sul Festino di Santa Rosalia.

Santa Rosalia vegli ancora su Palermo, dall’alto di Monte Pellegrino e dal Piano della nostra Cattedrale. Vegli su questa città e il suo vegliare sia nostra forza nell’impegno di dare motivi autentici e concreti di fiducia e di gioia ai nostri cari concittadini e alle nostre care concittadine”. 

“Vogliamo dare un segno di speranza alla città. Occorre ognuno di noi possa contribuire a questo canto di liberazione perché Palermo ha bisogno ancora di liberazione”, ha concluso monsignor Lorefice.

Assessore Samonà: “Festino, importante testimonianza di fede”

“Santa Rosalia, oggi come al tempo della peste, accompagna Palermo e i palermitani verso la rinascita, dopo periodi difficili e con ferite profonde che la città ha subito e che reca con sé. Il Festino è un‘importantissima testimonianza di fede, legata all’identità profonda e alle tradizioni della nostra comunità e non potevamo ignorare l’appello rivolto dal sindaco Lagalla a collaborare fattivamente, per non privare la città della sua festa più importante”. Questo è il commento dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Alberto Samonà, a margine della conferenza stampa per presentare il programma per la festa di Santa Rosalia a Palermo.

Parlando del contributo della Regione alla realizzazione dell’evento, Samonà aggiunge: “La Regione siciliana, con l’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana ha voluto, in questo modo, dare un segno tangibile di vicinanza all’Amministrazione comunale, che rischiava di non poter celebrare il Festino per carenza di risorse economiche”.

“Tornare all’essenza di una fede robusta e antica, ma al contempo, attuale, vuol dire per noi rendere onore alla Patrona di Palermo e cementare l’unione fra tutti coloro che, oggi come ieri, si affidano alla Santuzza e al suo amore infinito. Siamo certi che grazie a lei e alla buona volontà di tutti, Palermo potrà rialzare la testa dopo tempi di incertezza e prostrazione e guardare al futuro con maggiore consapevolezza e con la voglia di tornare a respirare bellezza”, conclude Samonà.

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