Ormai da anni attento al tema della sostenibilità ambientale e all’ottimizzazione nella gestione dei rifiuti, il Comune di Santa Venerina (in provincia di Catania) lo scorso febbraio ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “Rifiuti Free” di Legambiente.
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Una grande attestazione di stima quella di Legambiente all’indirizzo del comune catanese, oltre che un riconoscimento del lavoro svolto dall’amministrazione comunale di Santa Venerina che, in questi anni, attraverso diversi accorgimenti (in alcuni casi anche consistenti) è riuscita a diventare un chiaro esempio di virtuosità della gestione dei rifiuti in Sicilia. Ma come è stato possibile arrivare a tutto ciò? E in cosa consiste il premio “Rifiuti Free” di Legambiente? Dei risultati raggiunti e dei piani per il futuro del territorio, il Quotidiano di Sicilia ne ha parlato con Fabio Sorbello, assessore all’Ecologia del comune premiato da Legambiente.
Gestione rifiuti, l’esempio di Santa Venerina
Con il riconoscimento “Rifiuti Free” rilasciato da Legambiente, il Comune di Santa Venerina può iscriversi di diritto alla classe dei luoghi più virtuosi dell’Isola sul tema dei rifiuti. Alla base di tutto c’è un lavoro costante e che va avanti da diversi anni sul comune in provincia di Catania, capace di raggiungere gli standard richiesti da Legambiente per la celebre attestazione. In questo caso, parliamo di:
- Una percentuale di raccolta differenziata di almeno il 65% (nel caso del comune di Santa Venerina si è arrivati al 82,6%, uno tra i dati più alti nell’Isola);
- Una produzione di rifiuto indifferenziato sotto al 75kg/ abitante/ anno (nel caso di Santa Venerina sono 69 kg).
Al QdS, l’assessore all’Ecologia di Santa Venerina Fabio Sorbello ha raccontato passo dopo passo il lavoro che c’è dietro questa crescita sulla gestione dei rifiuti del luogo. “In realtà tutto parte dalla precedente amministrazione. Loro avevano già abbondantemente superato gli standard minimi del 65% della raccolta differenziata” – sottolinea l’assessore. “Noi, negli ultimi due anni, anche grazie all’avvio del nuovo appalto settennale ci siamo concentrati ancora di più sulla sostenibilità, avviando un progetto di un certo tipo a partire dal febbraio del 2023”. Un piano giudicato “di repressione” da Sorbello, con il fine di raggiungere due grandi obiettivi: la sostenibilità ambientale e un brusco abbattimento dei costi “esorbitanti” per lo smaltimento dei rifiuti.
Il progetto dell’amministrazione
Come spiegato da Fabio Sorbello, il progetto dell’amministrazione di Santa Venerina è stato diviso in diverse fasi. Il primo nodo messo sul piatto è stato quello del “controllo e confronto con i cittadini”. Successivamente, spiega Sorbello, “abbiamo svolto una vasta campagna di sensibilizzazione sul tema grazie all’aiuto del servizio civile e dell’ufficio ecologia”.
Infine, l’azione repressiva di cui si parlava prima: “Abbiamo avviato una vasta misura di controllo su gran parte del territorio grazie all’installazione di telecamere intelligenti. Queste – spiega l’assessore all’Ecologia del Comune di Santa Venerina – sfruttano l’intelligenza artificiale per rintracciare diverse tipologie di rifiuti in aree specifiche. Una volta introdotte, abbiamo riscontrato ottimi risultati che ci hanno permesso di arrivare anche nelle zone più periferiche del nostro territorio” – aggiunge.
Le misure alternative per costi e sostenibilità
Fondamentale nella crescita di Santa Venerina sul piano rifiuti anche l’introduzione di misure “alternative” come “l’abolizione del sacco nero, in modo da controllare a pieno il contenuto”. E ancora: “Abbiamo messo in campo anche il servizio pannolini e pannoloni”- spiega l’assessore. “Siamo stati tra i primi comuni a farlo e questo, offerto tre volte a settimana, ci consente di ottimizzare al meglio un rifiuto tanto delicato”.
Inoltre, il comune di Santa Venerina – che è in vetta su scala nazionale per “compostaggio domestico” – ha eliminato dalla consueta raccolta “porta a porta” anche la plastica dura. “Questa va ad incidere sulla percentuale in piattaforma, ma diversi comuni ancora non hanno attuato questa variazione” – spiega Fabio Sorbello. Successivamente, aggiunge ancora l’assessore: “Se superi la soglia del 22% la piattaforma di smaltimento ne prende atto e si va incontro a delle sanzioni. In questo senso, eliminare la plastica dura ci consente di evitare ogni rischio, evitare sanzioni e ottimizzare sui costi di conferimento. Un discorso analogo lo abbiamo fatto con il cartone – aggiunge Sorbello – che differenziamo tra uso domestico e aziendale, ma che in ogni caso ci aiuta nel taglio dei costi”.
L’isola ecologica e l’attuale piano di riserva
Successivamente, con Fabio Sorbello abbiamo trattato il tema del CCR (centro comunale di raccolta), ovvero la classica isola ecologica per la gestione dei rifiuti. Attualmente assente a Santa Venerina, l’assessore ha parlato di una creazione che è fin qui stata “fondamentale” per il territorio: l’isola ecologica mobile.
“Qui, in questi due anni, i nostri cittadini conferiscono una serie di rifiuti che facciamo fatica ad intercettare con la classica gestione del porta a porta. Prendiamo degli indumenti usati, pile usate, farmaci scaduti, pentolame, plastica dura, toner”. Il tutto, in attesa della creazione di una vera e propria isola ecologica sul posto, tematica sempre attuale a Santa Venerina: “A breve potremmo ripresentare il progetto su un bando che mi dicono sia in uscita da parte dell’assessorato regionale di riferimento. Noi vogliamo creare un centro di raccolta all’avanguardia e lo andremo a realizzare in un’area confiscata alla criminalità organizzata” – afferma l’assessore Fabio Sorbello.
Rifiuti, i punti su cui insisterà il comune di Santa Venerina
Oltre alla realizzazione di una vera isola ecologica, quali sono i piani per la crescita ulteriore di Santa Venerina sul piano dei rifiuti? “Il lavoro è costante e ci rafforzeremo ancora. Adesso stiamo puntando anche su due fattori innovativi: il centro di riuso e il servizio degli inerti. Il primo sarà importante sul conferimento, il secondo ci permetterà non solo di gestire l’ennesimo rifiuto complesso, ma anche di metterlo sui canale giusto per lo smaltimento e di risparmiare nettamente sui costi, che nella Sicilia orientale continuano ad essere sempre troppo alti rispetto che dalle parti di Bellolampo, dove tutto è gestito al meglio” – sottolinea Sorbello.
Non solo Santa Venerina. Anche a Belpasso la crescita è costante
Oltre Santa Venerina, altro esempio di crescita e sostenibilità in Sicilia è rappresentato dal comune di Belpasso. Quest’ultimo – sempre nella provincia di Catania – nelle scorse ore è stato premiato a Napoli con il riconoscimento di “Plastic Free”, raggiungendo il traguardo delle due tartarughe.
“Un impegno condiviso tra amministrazione, associazioni di volontariato e cittadini che ci ha portato a raggiungere il traguardo delle due tartarughe. Questo premio testimonia ancora una volta ciò che stiamo facendo per proteggere il nostro territorio, sia dai rifiuti che dalla plastica, in particolare. Continueremo su questo percorso: abbiamo nuovi progetti e nuove iniziative da portare avanti; intanto godiamoci tutti insieme questo riconoscimento” – ha spiegato con grande soddisfazione il sindaco di Belpasso, Carlo Caputo.

