L’attesa è finita. Tra qualche ora prenderà ufficialmente il via la festa di Sant’Agata, dopo due anni di attesa a causa della pandemia. L’ultima edizione, infatti, è quella del 2020: qualche giorno dopo il lockdown avrebbe portato la Santa Patrona lontana dai cittadini. Fino a quest’anno.
Agata ritorna tra la sua gente e, in attesa della messa dell’Aurora che domani restituirà la Patrona alla vista dei suoi devoti, si inizia oggi 3 febbraio con la parte “civile” delle celebrazioni: l’offerta della cera e la celebre sfilata della Carrozza del Senato. Sulla quale quest’anno non saliranno gli esponenti della politica della città di Catania per il semplice fatto che non ci sono. Non c’è il sindaco, il vicesindaco e l’intera Giunta a prendere posto all’interno delle storiche carrozze. Ci saranno il presidente del Consiglio comunale, Sebi Anastasi, il commissario straordinario Mattei e il vicecommissario Campo, la presidente del comitato dei festeggiamenti, Mariella Gennarino, la segretaria Generale, Rossana Manno (Il cui provvedimento di revoca pare non sia stato portato avanti dal nuovo commissario) e, pare, il capo di Gabinetto, Giuseppe Ferraro. Come ogni anno, poi, sulla carrozza salirà un “baby sindaco”.
Per dare spazio anche alle periferie, quest’anno i bambini saliranno sulla Carrozza del senato saranno due: oltre al piccolo sindaco, infatti, salirà anche un giovane alunno dell’Istituto Fontanarossa di Librino che rappresenterà tutti i bimbi della città.
Con la Carrozza del Senato priva degli esponenti politici della città – eccezion fatta per Anastasi che, in qualità di presidente del Consiglio rappresenta tutto il civico consesso – la città potrebbe non esprimere il proprio gradimento durante il famoso applausometro. Il momento in cui, svoltato l’angolo della piazza Stesicoro, i cittadini stipati lungo i marciapiedi battono le mani alle autorità dirette a piedi in Piazza Duomo, per esprimere o meno il proprio gradimento. Tutto starà nel vedere chi sfilerà per la via Etnea: se lo faranno i candidati sindaco già usciti allo scoperto – Gianfranco Zappalà o Riccardo Tomasello – quelli che devono ancora sciogliere la riserva, come Enzo Bianco, o gli esponenti dell’ex giunta, alcuni dei quali considerati papabili all’interno del centrodestra come candidati a primo cittadino. Ad esempio, l’ex assessore allo Sport della Giunta Pogliese, Sergio Parisi.
Ma l’occasione potrebbe essere anche quella giusta per mantenere un rigoroso silenzio: un silenzio che potrebbe significare non solo avere ascoltato le raccomandazioni di Monsignor Renna, che chiede quest’anno una festa sobria e senza ostentazioni, ma anche esprimere il sentimento di una città lasciata allo sbando. Priva di punti di riferimento e che potrebbe chiedere alla politica fatti prima di esprimere un giudizio. Con un applauso prima ancora del voto in cabina elettorale.
Foto Visit Catania