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Sapienza dei contadini è grande sapienza

Sapienza dei contadini è grande sapienza

“Contadino, scarpe grosse, cervello fino”. È un modo di dire molto significativo in ordine a chi non ha cultura, ma possiede intuito. Esso è una forma di sapienza non coltivata e non letta, quasi istintiva, che possiedono alcune persone anche inconsapevolmente. Vi sono scrittori di fama come Alberto Moravia, che non aveva fatto molte scuole, però aveva un modo di esporre le questioni chiaro, intellegibile, che consentiva al lettore di capire immediatamente il pensiero dell’autore.

Ora, quanto precede potrebbe sembrare una sorta di avversione agli studi normali, all’Università e ai corsi post universitari. Falso. Tutto ciò che si immagazzina nella nostra testa è un arricchimento, a condizione che ne sappiamo fare un buon uso e cioé sappiamo trasferire dalla teoria alla pratica quello che apprendiamo.

Ma non bisogna sottovalutare quel senso immateriale che è chiamato “sesto”, il quale corrisponde – grosso modo – all’istinto.

Certe volte ci viene da dire qualche cosa o da farne un’altra; una forma impulsiva che tuttavia dobbiamo controllare, ma non accantonare. Subito dopo averla stoppata dobbiamo chiederci perché ci è venuto questo impulso, che cosa l’ha generato e quindi che cosa a sua volta voleva generare.

In altri termini, dobbiamo essere sempre presenti a noi stessi e consapevoli di quello che produce il nostro cervello, di come lo produce e quali sono le cause. Anche perché questa prodigiosa macchina, che è al centro delle nostre possibilità, noi stessi non la conosciamo bene, la sottovalutiamo e non siamo in qualche modo in grado di interloquire. Come una sorta di “Io e lui”, il famoso romanzo del già citato Alberto Pincherle, detto Moravia.

I Saperi, ecco i tesori di tutti i secoli. Tesori perché chi li possiede, in tutto o in parte, non vuole divulgarli, non vuole darli agli altri. Ciò perché i Saperi sono Poteri. Chi sa riesce a guardare lontano, a prevedere fatti e circostanze e quindi, nei suoi limiti, indirizzare eventi e comportamenti.

Quello che scriviamo sembra evidente, ma non tutti ne sono a conoscenza.
L’età fa maturare le persone perché aumenta la comprensione di ciò che accade, se c’è stata assimilazione di cultura, aumenta la tolleranza e soprattutto aumenta l’umiltà.

Non si nasce umili, il bambino non lo è, il ragazzo neanche e quando si diventa adulti, soprattutto nella giovane età (trenta/quarant’anni), spesso si ha l’impressione di essere i padroni del mondo. Sbagliato, perché non si è neanche padroni di se stessi. Ecco dove aiuta la Sapienza. Ecco perché bisogna imparare dal periodare anche gretto dei contadini.

Alle volte, da ragazzo sono rimasto sorpreso della capacità e della visione di alcuni di essi quando andavo nel vigneto di mio padre e tentavo di zappare insieme a tanti di loro. Un ricordo indelebile che riporto sapendo che purtroppo quasi nessun ragazzo avrà quella fortuna che ebbi io.

La questione che viene esaminata in questa nota è molto semplice e riguarda la capacità che ha ognuno di noi di interpretare quello che accade e nel comportarsi di conseguenza.

Quando ci capita qualcosa di nuovo e del quale non abbiamo esperienza, spesso andiamo in confusione. Proprio in quel momento, il nostro istinto ed il nostro bagaglio di conoscenze ci dovrebbero aiutare a fermare la nostra reazione in attesa di capirne di più, di capire cioé quello che ci è accaduto e poi di come porsi in relazione ad esso.

Ci possono accadere fatti materiali ed immateriali, affettivi e non piacevoli. Ebbene, se ci siamo “armati” di conoscenze, cioé se abbiamo immagazzinato circostanze analoghe, magari capitate ad altri, la nostra capacità di reazione sarà più efficace e riusciremo a ragionare e a mettere a posto i tasselli che magari disordinatamente ci sono piovuti addosso.
Ci rendiamo conto che l’accennato comportamento non è facile. Ciò non toglie che è essenziale per restare sempre presenti a se stessi e per essere efficaci nel modo di reagire, soprattutto quando ci capitano avversità, ricordandoci sempre che “la sapienza dei contadini è grande sapienza”.