Il sapore dell’aria col veleno della CO2 - QdS

Il sapore dell’aria col veleno della CO2

Carlo Alberto Tregua

Il sapore dell’aria col veleno della CO2

sabato 14 Settembre 2024

Migliorare la qualità dell’aria

Un’altra estate torrida ha torturato il Mezzogiorno d’Italia e in particolar modo la nostra Isola. La temperatura non è stata particolarmente elevata, mentre è stato elevato il tasso di umidità, con la conseguenza che il calore percepito era superiore alla temperatura reale di cinque, sei o sette gradi. Cosicché si aveva difficoltà persino a respirare perché in mezzo all’ossigeno vi era tanto vapore acqueo.

Per cominciare ad alleviare la sofferenza della calura bisognava salire sui monti, che non mancano nella nostra Isola, fra cui l’Etna, le catena dei Peloritani, dei Nebrodi, delle Madonie, dei monti Sicani, quelli del Ragusano e via enumerando.

Superato il livello di mille metri l’aria perde l’umidità, anche se l’ossigeno diminuisce leggermente, ma queste carenze sono compensate dalla qualità dell’aria stessa, perché vi è meno traffico motorizzato e vi sono più piante, meravigliose macchine che pompano ossigeno puro e “mangiano” la velenosa anidride carbonica.

Gli statistici hanno determinato in uno o due punti l’aumento medio della temperatura un po’ dovunque, con la conseguenza che i ghiacciai si stanno sciogliendo, non solo quelli delle zone temperate, ma, peggio, anche quelli dei poli. La conseguenza è che il livello del mare aumenta e, con esso, l’incremento della temperatura dell’acqua, nonché la sua acidificazione a causa dell’eccesso di CO2. Questi fenomeni producono la morte di certe specie marine e ne attirano altre. Per esempio, nel nostro Mediterraneo, sono arrivate quattro specie aliene di origine tropicale.
Molte altre conseguenze meteorologiche sono causate dall’aumento delle temperature, come la siccità, gli eventi climatici estremi, eccetera.

Perché la temperatura della superficie terreste aumenta? La risposta è semplice e risaputa fin dalla seconda metà del Novecento, ma poco è stato messo in atto per evitarlo.
Di fatto l’anidride carbonica (CO2) contribuisce alla composizione dell’atmosfera, un immenso filtro che avvolge tutto il Pianeta. Esso impedisce ai raggi solari che arrivano, di bruciare tutto quello che trovano. Ma se le concentrazioni di gas a effetto serra sono eccessive, questi trattengono il calore ricevuto dal Sole non permettendo la sua normale diffusione.
Ricordiamo che sulla Terra, nelle sue varie parti, la temperatura oscilla fra i meno cinquanta e i più cinquanta gradi in funzione dei tre movimenti del pianeta: quello di rotazione su se stessa, il secondo di rivoluzione intorno al Sole e il terzo di inclinazione, seppur leggera.

Il movimento di rotazione genera la gravità e cioè l’attrazione verso il centro della Terra, per cui persone e oggetti sono inchiodati alla superficie. Infatti, senza gravità non esisterebbe nulla sulla superficie terrestre perché vagherebbe nello spazio.

Da questa breve digressione torniamo all’aria e al suo sapore. Qualcuno obietterà che l’aria non si mangia e quindi non può avere sapore. Ma questo qualcuno è disattento perché gli odori che si percepiscono si trasformano in sapori in quanto le papille gustative riescono a interpretare l’aria.
La conseguenza è che quando essa è carente in CO2 ci dà un senso di benessere, mentre quando è carica di anidride carbonica avvertiamo un senso di oppressione che ci prende lo sterno e ci fa stare anche di malumore, modificando il gusto.

Migliorare la qualità dell’aria dovrebbe essere il primo obiettivo dei Governi di tutto il mondo, mentre esso è all’ultimo posto dell’agenda politica. Perché? Semplicemente perché il miglioramento della qualità dell’aria è la sintesi estrema di comportamenti benefici che dovrebbero evitare di compiere tutte le malsane azioni che i popoli commettono, inseguendo il materialismo, il consumismo, il benessere fisico a tutti i costi e dimenticando quello mentale o spirituale.

Non sembrino questi argomenti di lana caprina perché le conseguenze delle cattive decisioni dei Governi di tutto il mondo ricadono sugli otto e passa miliardi di esseri viventi e sulle generazioni future. Perciò servono statisti/e di straordinaria cultura e competenza che guardino lontano a decenni e impostino piani che prescindano dai colori politici degli stessi/e.
Utopia? Forse, ma senza utopia il la specie umana non esisterebbe.

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