È quanto emerge da uno sondaggio realizzato da Izi in collaborazione con Comin & Partners. Gli elettori più “scettici” appartengono all’area politica di centrodestra
ROMA – Nove italiani su dieci (87,7%) dichiarano di conoscere il fenomeno delle sardine, il movimento di piazza nato a Bologna, con quasi la metà del campione intervistato che lo conosce ‘abbastanza bene’ e quasi il 10% che addirittura conosce il fenomeno ‘molto bene’. Solo il 12,3% degli intervistati non lo conosce ‘per niente’. È quanto emerge da uno sondaggio realizzato da Izi in collaborazione con Comin & Partners.
Più della metà degli italiani (56,3%) crede che il movimento abbia una finalità ‘contro’, orientata a contrastare Salvini e i sovranisti mentre un intervistato su quattro pensa che voglia favorire il rinnovamento della politica e il 18% che lo relega a movimento di parte, connotato fortemente a sinistra. Gli elettori di centrodestra sono quelli che lo ritengono con più certezza un movimento legato alla sinistra (29%), mentre sono dello stesso avviso solo il 7,3% degli elettori di centrosinistra e il 13,4% degli elettori del Movimento 5 Stelle.
Il peso elettorale delle sardine, se dovessero presentarsi alle elezioni politiche, è del 5,4%, con un ulteriore 2,1% di persone che prenderebbe in considerazione di votarle, facendo arrivare quindi l’elettorato potenziale, ad oggi, al 7,5%. I possibili elettori del movimento arriverebbero per il 40% circa dall’astensione, per un terzo dal centrosinistra e per un terzo dal Movimento 5 Stelle.
Nonostante la centralità del movimento all’interno dell’attuale dibattito pubblico, rimane comunque un certo scetticismo sulle possibilità di sviluppo future. Oltre la metà degli italiani pensa che il movimento si spegnerà nel tempo come molti altri nati dalla società civile, mentre solo uno su tre (28%) ritiene che le sardine si trasformeranno in un partito politico.
I più scettici sono gli elettori di centrodestra: per il 67% il movimento è destinato a spegnersi e solo per l’8% continuerà a svolgere un ruolo di stimolo per la politica. I meno pessimisti sono invece quelli di centrosinistra, anche se il 40% pensa che la fine del movimento sia segnata, uno su tre ritiene che riuscirà a proseguire la sua attività.