Il presidente di Legambiente Sicilia, Zanna, "basito" per la convocazione del Consiglio comunale di Realmonte dopo che un soggetto che sostiene di essere proprietario del monumento naturale, ha chiesto denaro. "Basiti, è demanio regionale"
La storia ricorda i vecchi film di Totò in cui qualcuno cercava di vendere la Fontana di Trevi.
“Apprendiamo basiti che sabato il Consiglio comunale di Realmonte, nell’Agrigentino, si riunirà per decidere sull’ipotesi di una convenzione con il privato che sostiene di essere il proprietario della Scala dei Turchi” ha affermato Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.
“Una eventualità come questa – ha sottolineato – sarebbe davvero uno scandalo. Lo ripetiamo: la Scala dei Turchi è demanio regionale e per fare chiarezza abbiamo già chiesto all’assessorato al Territorio di convocare l’apposita commissione regionale per verificare le delimitazione del demanio marittimo nella zona”.
Il Consiglio comunale di Realmonte si riunirà sabato per decidere se sottoscrivere o meno l’accordo con il privato rispetto all’uso pluriennale del bene.
Dell’ipotesi di convenzione si era parlato nei mesi scorsi (con non poche polemiche) e il Comune aveva deciso di fare un passo indietro in attesa che si pronunciasse il consesso civico.
“E’ pendente, nel frattempo – ha aggiunto Zanna -, il procedimento giudiziario aperto al tribunale di Agrigento”.
“Abbiamo diffidato il Comune di Realmonte – ha sottolineato il rappresentante di Legambiente – a promuovere qualsiasi proposta di trattativa che preveda un riconoscimento di qualunque diritto reale o economico al privato, anche alla luce del fatto che in quel giudizio è assente la Regione Siciliana, alla quale abbiamo chiesto di costituirsi già alla prossima udienza del 17 giugno, che comunque vedrà la presenza di Legambiente”.