Il giudice per le indagini preliminari Filippo Serio ha disposto la scarcerazione del presunto boss mafioso Giuseppe Di Giovanni, ritenuto tra gli esponenti di spicco del mandamento di Porta Nuova a Palermo. Sono scaduti i termini della misura cautelare.
Ecco i primi dettagli del provvedimento.
Scarcerato Giuseppe Di Giovanni, chi è
Di Giovanni è considerato uno dei membri di spicco di Cosa nostra e, assieme ai fratelli, era rimasto coinvolto nell’operazione “Atena”, blitz antimafia del 2019 volto a smantellare il mandamento mafioso di Porta Nuova. Adesso potrà assistere al processo a suo carico appena iniziato al Tribunale di Palermo.
Per Giuseppe Di Giovanni sussisteranno però i seguenti obbligi:
- Divieto di espatrio;
- Obbligo di dimora in un Comune che non sia in Sicilia, Calabria e Campania;
- Divieto di allontanamento da casa dalle 17 alle 8 e obbligo di presentazione alla caserma dei carabinieri del luogo di residenza tutti i giorni.
Il maxi-sequestro al fratello
La notizia della scarcerazione arriva a poche ore da quella dell’esecuzione del maxi sequestro di beni, dal valore di circa un milione di euro, a carico del fratello del boss, Tommaso Di Giovanni. Anche lui era tra gli indagati dell’operazione Atena, nonché dei blitz denominati “Perseo” e “Pedro”, sempre contro le articolazioni di Cosa nostra a Palermo.
Gli operatori hanno sottoposto a sequestro:
- l’impresa individuale e intero complesso dei beni aziendali dell’impresa individuale “Tommaso Di Giovanni”, con sede in Palermo, con attività commercio al minuto di carni;
- l’impresa individuale e intero complesso dei beni aziendali dell’impresa individuale “Macelleria Billa Simona”, con sede in Palermo, con attività commercio al minuto di carni;
- un fabbricato composto da 10 vani su tre elevazioni sito in Palermo;
- due appartamenti a Palermo;
- due locali per uso commerciale a Palermo.
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