Cresce l’attenzione sul consumo di carne: 6 su 10 controllano le etichette prima di acquistare. Il 71% mette nel carrello della spesa solo prodotti certificati 100% “Made in Italy”
ROMA – La garanzia del benessere degli animali da allevamento è sempre più un elemento chiave nelle scelte alimentari degli italiani, oltre che un aspetto considerato nella definizione della propria dieta.
È quanto è emerso dal sondaggio che Aisa – Federchimica, Associazione nazionale imprese salute animale, ha realizzato in collaborazione con Swg, con interviste a 800 italiani maggiorenni, rappresentativi della popolazione per genere, età e zona geografica di provenienza.
Per 6 italiani su 10 importante controllo etichetta
Il sondaggio, presentato nel corso del webinar “Benessere animale, per mangiare e vivere meglio”, rivela che per 6 italiani su 10 è importante controllare il contenuto dell’etichetta e acquistare secondo le modalità con cui l’animale è stato allevato.
Un’attenzione particolarmente presente in chi afferma di consumare poco o per niente prodotti di origine animale (70%).
Sulla dieta preferita, vince l’equilibrio: il 57% degli intervistati infatti conferma di seguire un’alimentazione composta in egual misura da alimenti di origine animale e non. Un aspetto meno rilevante tra i più giovani: carne e latticini sono infatti preferiti dalla fascia di popolazione tra i 18 e 34 anni (18% del campione) che ne ha dichiarato un consumo fino a 4 volte a settimana.
Il 71% si sincera sempre che il prodotto sia 100% Made in Italy
Il sondaggio rivela poi una particolare attenzione al Made in Italy: il 71% del campione che si sincera sempre che il prodotto sia 100% Made in Italy, un’eccellenza che tutto il mondo riconosce al nostro Paese (ne è convinto l’85% dei rispondenti), “perché vede in questo un elemento di sicurezza e anche di garanzia di qualità e salubrità”, commenta Riccardo Grassi, direttore di ricerca di Swg.
Per l’82% degli intervistati la qualità dei prodotti di origine animale è strettamente connessa a un allevamento di qualità, ma se per molti un buon prodotto animale o derivato è da attribuire a corrette modalità di allevamento, la percezione cambia quando viene chiesto al campione quanto oggi gli allevamenti italiani siano attenti alla salute e al benessere degli animali: si potrebbe fare di più.
Poca attenzione alla salute e al benessere dell’animale
Un italiano su due è convinto che nel nostro Paese c’è poca attenzione alla salute e al benessere dell’animale, e solo un intervistato su cinque dichiara che l’allevatore è molto attento al benessere dell’animale. Da notare anche il 15% convinto che gli allevamenti siano luoghi di sfruttamento e maltrattamento.
“Assicurare la salute dei nostri animali significa anche assicurare la qualità degli allevamenti e quindi dei prodotti che ne derivano. Oggi investire nella salute animale e in quella del pianeta è centrale per assicurare a tutti noi un domani in salute, la piena realizzazione di One Health tutela anche le produzioni e salvaguarda il nostro Made in Italy” ha concluso Arianna Bolla, presidente di Aisa – Federchimica.