Mario Sicilia, carabiniere di 31 anni, è morto in un incidente in moto avvenuto nella mattinata di martedì 12 agosto, a Mantova. Il giovane, padre di una bambina di due anni, era libero dal servizio al momento dello scontro fatale. Avrebbe compiuto 32 anni il prossimo dicembre.
L’incidente mortale
L’incidente è avvenuto in viale Pompilio, a Mantova: il 31enne era in sella alla sua moto Yamaha quando, per cause ancora in corso di accertamento, si è scontrato con un furgoncino, un Fiat Doblò che è sopraggiunto dalla direzione opposta e che stava per svoltare. Le sue condizioni sono apparse fin da subito molto gravi: trasportato all’ospedale di Mantova, è deceduto poco dopo. Feriti ma non in maniera grave marito e moglie di 77 e 75 anni che viaggiavano sul furgoncino.
Mario Sicilia, chi è il carabiniere morto in moto
Mario Sicilia abitava a Mantova ed era in forze al comando provinciale. Si era arruolato nell’Arma dei carabinieri nel 2019 e, dopo il corso di formazione alla scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria, dal 2020 era in servizio nella stazione carabinieri di Mantova. Lascia una moglie e una figlia di due anni.
Il cordoglio
Al dolore della famiglia si è stretta anche tutta l’Arma dei carabinieri: il comandante provinciale, il colonnello Vincenzo Di Stefano, in una nota, lo ha ricordato “come un ragazzo straordinario, sempre disponibile, allegro e cordiale. Era un punto di riferimento per tutti i colleghi, specie per i più giovani. Lascerà un vuoto incolmabile”. Parole di cordoglio anche da Caltanissetta, la città siciliana d’origine della famiglia del giovane.
“Un tragico incidente stradale avvenuto a Mantova ha spezzato la giovane vita del carabiniere Mario Sicilia, 32 anni, nipote del decano dei nostri associati e orgoglioso di portare il suo stesso nome. Lascia un vuoto incolmabile nel cuore della moglie, della loro bimba di appena due anni e di tutti coloro che lo hanno conosciuto e voluto bene” si legge nel messaggio di cordoglio reso noto dalla sezione di Caltanissetta dell’Associazione italiana arbitri che “esprime con profonda commozione la propria vicinanza e il più sentito cordoglio”.