Sicilia, da bene sottratto alla mafia a centro per vittime di violenza

Schifani accoglie appello Fondazione Bellisario: “Bene confiscato alla mafia diventerà Centro antiviolenza”

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Schifani accoglie appello Fondazione Bellisario: “Bene confiscato alla mafia diventerà Centro antiviolenza”

Redazione  |
venerdì 06 Ottobre 2023

Il presidente Schifani: "Sono convinto che la criminalità si combatta anche con segnali come questo e dando il buon esempio".

“Apprezzo molto l’impegno della Fondazione Bellisario nel sostenere il ruolo delle donne all’interno della sfera professionale e personale, valorizzandone merito e talento, sensibilizzando l’opinione pubblica sul raggiungimento di una reale condizione di parità con gli uomini. Ho raccolto con convinzione e senso di responsabilità la richiesta della presidente Lella Golfo e verificherò personalmente la possibilità di destinare alla Fondazione un bene sottratto alla mafia per realizzare un Centro di formazione per le donne vittime di violenza all’interno dell’immobile assegnato pochi giorni fa alla Regione dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati. Sono convinto che la criminalità si combatta anche con segnali come questo e dando il buon esempio”.

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, portando il saluto di apertura ai lavori del seminario internazionale “Donne sole al comando?”, organizzato a Palermo dalla Fondazione Marisa Bellisario.

Da bene sottratto alla mafia a centro per le vittime di violenza, il progetto

Schifani, rivolgendosi alle centinaia di donne imprenditrici arrivate da tutta Italia al Convitto Falcone, ha sottolineato anche l’accelerazione che il Governo regionale ha impresso nell’erogazione dei finanziamenti alle imprese attraverso l’Irfis, la finanziaria della Regione, e il sostegno all’imprenditoria femminile e giovanile: “Abbiamo destinato circa 350 milioni di euro per fronteggiare i rincari dei costi energetici e l’aumento delle materie prime, dando una boccata d’ossigeno alle aziende siciliane già colpite dalla crisi economica causata dalla pandemia e dal conflitto russo-ucraino”.

Sul tema dell’internazionalizzazione dell’economia, il governatore siciliano ha rilanciato l’idea di fare dell’aeroporto di Comiso un terminal cargo: “Dobbiamo combattere la famosa Italia a due velocità, perché se non cresce il Sud non cresce neppure il Nord. Ma dobbiamo impegnarci. Abbiamo, ad esempio, un aeroporto a pochi chilometri dal più grande mercato agroalimentare della Sicilia e stiamo lavorando affinché diventi una piattaforma per esportare i nostri prodotti di eccellenza in tutto il mondo che attualmente, invece, vengono trasferiti sul gommato”.

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