Presente al Vinitaly 2025 il Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani che si è soffermato soprattutto sulla politica dei dazi imposta dal Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump che potrebbero incidere sull’economia italiana e siciliana.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
Schifani: “Siamo al fianco dei nostri produttori, faremo il possibile per mitigare i dazi”
“La Regione farà tutto il possibile per mitigare gli effetti negativi delle nuove misure tariffarie. Siamo al fianco dei nostri produttori, pronti a sostenere il settore con iniziative mirate e concrete. In particolare sosteniamo con determinazione il processo di internazionalizzazione del nostro prodotto. È essenziale non interrompere il trend di crescita attualmente in atto: per questo motivo, è nostra priorità adottare tutte le misure necessarie per rafforzare il settore”. Così il presidente della Regione Renato Schifani intervenuto all’inaugurazione del padiglione della Sicilia al Vinitaly 2025 che si svolge a Verona, parlando dei dazi imposti da Donald Trump.
“Bisogna puntare sulle nostre eccellenze, valorizzando la qualità che ci contraddistingue. Questo rappresenta la strategia vincente. In questa direzione, la Regione è fortemente impegnata a semplificare le procedure burocratiche, al fine di accelerare i tempi e favorire lo sviluppo”. Così ha dichiarato il Presidente della Regione all’inaugurazione del padiglione Sicilia al Vinitaly, il salone internazionale del vino, che si svolge a Verona.
Schifani: “I miei avversari politici? La burocrazia”
Renato Schifani, il presidente della Regione Sicilia, parlando delle azioni che intende mettere in campo per aiutare i produttori vinicoli siciliani ha lanciato una forte accusa ai tanti lacci burocratici che ancora attanagliano l’azione governativa. “Sapete benissimo la mia ferma intenzione di realizzare un’area Cargo a Comiso. I miei avversari politici li gestisco, ci confrontiamo anche su questo punto anche con opinioni diverse ed è giusto che sia così. Ma il mio avversario è un altro, è la burocrazia. Lo dichiaro e me assumo la responsabilità.”.

