È iniziata questa mattina alle 7 a Sciacca (Ag) la “Marcia su Palermo per le Terme”, l’iniziativa promossa dalla locale amministrazione comunale per protestare contro la Regione Siciliana (proprietaria del patrimonio termale) che dopo 6 anni dalla chiusura di tutti gli impianti non ha ancora trovato una soluzione per riaprirli e rilanciarli.
“Siamo stanchi di aspettare una soluzione che ancora non arriva, ma senza le Terme le prospettive di sviluppo economico della nostra comunità sono pari a zero”, ha detto il sindaco Francesca Valenti. La questione Terme è da anni al centro del tentativo di individuare un investitore disponibile ad ottenere gli immobili in concessione allo scopo di rimetterli in sesto e rilanciarli. Sono stati 3 gli avvisi pubblici che, tuttavia, sono andati deserti.
Più recentemente il presidente della Regione Nello Musumeci aveva annunciato il coinvolgimento dell’Inail come possibile soggetto a cui affidare le Terme, ma anche questa strada sembra non essere andata a buon fine. Nei giorni scorsi la parlamentare regionale di Forza Italia Margherita La Rocca Ruvolo ha dichiarato che il governo è orientato a finanziare il recupero dei beni termali al fine di renderli più appetibili prima di varare un nuovo bando. “Abbiamo deciso di attuare questa forma di protesta – ha aggiunto la prima cittadina – perché siamo stanchi, e voglio precisare che, malgrado io sia del Pd, questa manifestazione non vuole avere caratterizzazioni politiche”.
Eppure l’iniziativa è anche al centro di polemiche. Il centro destra ha accusato l’amministrazione di avere volutamente dimenticato che le Terme sono state chiuse dal governo Crocetta. La marcia si svolgerà lungo il percorso del cammino di San Bernardo da Corleone. La prima tappa, quella odierna, è Bisacquino, la seconda (di domani) è Corleone, il terzo giorno Misilmeri e, infine, venerdì, l’arrivo a Palermo, davanti Palazzo d’Orleans, sede del presidente della Regione.