Dopo un novembre che si conclude con l’Italia ferma venerdì 28 novembre, anche il mese di dicembre 2025 si preannuncia ricco di scioperi e – di conseguenza – di possibili disagi per gli utenti.
Ecco alcuni degli scioperi indetti per le prossime settimane, poco prima di Natale.
Scioperi di dicembre 2025, ecco l’elenco
Si inizia con le proteste dall’1 dicembre e proprio dalla Sicilia. Sul portale Mit dedicato agli scioperi, infatti, per lunedì 1 dicembre è previsto lo stop del personale dell’aeroporto di Catania Fontanarossa (Handling, 4 ore dalle 10.30 alle 14.30).
Segue, subito dopo il ponte dell’Immacolata, martedì 9 dicembre 2025 lo sciopero del trasporto pubblico locale a Roma indetto da OSR SUL e della durata di 24 ore. Si mantiene ovviamente il rispetto delle fasce di garanzia (in mattinata fino alle 8.30 e nel pomeriggio dalle 17 alle 20). Segue lo sciopero del personale marittimo e amministrativo della società di navigazione Tirrenia CIN e Moby, di 48 ore (dalle 15 del 9/12) alle 14.59 dell’11 dicembre).
Tra i maggiori scioperi di dicembre 2025 c’è lo sciopero generale del 12 dicembre contro la Legge di Bilancio, proclamato dalla CGIL, che avrà una durata di 24 ore e dalle 00.01 alle 21 per il settore ferroviario. Incroceranno le braccia lavoratori dei settori trasporti, sanità, sicurezza e servizi vari.
Seguirà lo sciopero del trasporto aereo del 17 dicembre 2025, uno stop di 4 ore (dalle 13 alle 17) che coinvolgerà diverse categorie del settore: tra queste il personale ENAV del Centro di Controllo d’Area di Roma, personale delle società di handling associate ad Assohandlers, personale navigante e di terra di diverse compagnie aeree.
Proprio in prossimità del Natale, dal 22 al 24 dicembre, è indetto uno sciopero nazionale di 72 ore del settore della logistica del Number 1 Logistic Group.
Per cosa si sciopera il 28 novembre
Prima ancora degli scioperi di dicembre 2025 c’è quello del 28 novembre, che in questo Black Friday “caldo” sta fermando l’intera nazione. Una data scelta non proprio a caso per i lavoratori di molti settori, come fa notare l’USB (Unione Sindacale di Base) in una nota sui social: “Il Black Friday è la vetrina luccicante. La vita reale è fatta di stipendi che non reggono l’inflazione, precarietà, ricatti, una manovra economica che taglia sul lavoro e regala ai soliti noti. Per questo il 28 novembre scegliamo di fermarci: per dire che non ci stiamo, che non siamo consumatori da addomesticare ma lavoratori che pretendono dignità”.
Lo sciopero è contro quella che è stata ribattezzata “l’economia da guerra” dell’Italia, ma anche per i mancati investimenti nei settori che garantiscono servizi essenziali per i cittadini, dai trasporti alla sanità e alla scuola. Anche i giornalisti scioperano, chiedendo il rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico.
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