Caro benzina, camionisti sul piede di guerra: pronti allo sciopero del 19 marzo - QdS

Caro benzina, camionisti sul piede di guerra: pronti allo sciopero del 19 marzo

Caro benzina, camionisti sul piede di guerra: pronti allo sciopero del 19 marzo

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lunedì 14 Marzo 2022

Unatras: "Il Governo si assume il rischio che nascano altre iniziative spontanee di protesta, ma soprattutto il rischio di lasciare la grande distribuzione senza rifornimenti"

Il prezzo di benzina alla stelle porta con sé gravi conseguenze ai consumatori finali, e ancora prima si agli autotrasportatori. E proprio i camionisti che avevano previsto uno sciopero nazionale per protestare contro questa situazione a partire da oggi, lunedì 14 marzo, hanno subito lo stop dalla Commissione di garanzia. Ma il “blocco” sembra essere solo sulla carta.

La mancata autorizzazione del Garante della Sicurezza che aveva obiettato che non c’era stato il preavviso previsto per gli scioperi ha innescato, infatti, proteste a macchia di leopardo nelle varie regioni in Italia. E’ partita ieri sera, il blocco dei camionisti in Campania. I tir hanno bloccato l’autostrada causando lunghe code tra il bivio dell’A1/Raccordo Caserta sud e il bivio dell’A1/A30 Caserta-Salerno.

L’incontro del 15 marzo per evitare scioperi camion

Inoltre, pare essere confermata la manifestazione dei camionisti per sabato 19 marzo, anche se domani 15 marzo è previsto un tavolo di confronto al ministero.

Un tavolo ritenuto tardivo dai trasportatori mentre la questione del caro carburante stava preoccupando da settimane ma senza correre ai ripari per rivedere la fondatezza dei rincari ma anche l’annosa questione delle accise che vede Italia e Paesi Bassi guidare la classifica delle più alte in assoluto in Europa.

Unatras: “Situazione drammatica, rischio di lasciare la Gdo senza riforimenti”

“La situazione – spiega l’Unatras – è diventata drammatica. Continuando a tergiversare, il Governo si assume il rischio che nascano nuovamente iniziative spontanee di protesta, ma soprattutto il rischio di lasciare la grande distribuzione senza rifornimenti”. Una preoccupazione che ha fatto già notare l’assenza di alcuni prodotti sugli scaffali dei supermercati.

La “beffa” secondo i sindacati

“La beffa in tutto questo – sostengono i sindacati di categoria – E’ che il ministro della Transizione Ecologica Cingolani ha affermato che l’improvviso e pesantissimo aumento del carburante – provocato apparentemente dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia – è una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini e che non esiste motivazione tecnica di questi rialzi. E allora ci chiediamo perché il Governo non ha ancora preso posizioni sull’intera filiera della distribuzione delle forniture di carburante”.

I prezzi dei carburanti continuano a salire

La media nazionale del diesel supera di poco la benzina e si posiziona sopra i 2,3 euro al litro in modalità servito e oltre i 2,2 euro nel self. Aumenti anche per Gpl e meta- no per auto. Il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self sale a 2,217 euro per litro, mentre in modalità servito schizza a 2,323 euro. Il prezzo per il Gpl sale a 0,902 euro per litro (no logo a 0,877), mentre quello medio del metano aumenta a 2,355 euro (no logo a 2,241).

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