Aitras, Assiotrat e Assotras prendono le distanze dallo sciopero proclamato dall'Aias, ma c'è chi non molla e tira dritto nonostante tutte le mediazioni
Si spaccano le associazioni degli autotrasportatori sul fermo dei tir proclamato dall’Aias di Giuseppe Richichi dall’8 al 12 novembre. Aitras, Assiotrat e Assotras prendono le distanze dallo sciopero proclamato dall’Aias. Lo dice il presidente Salvatore Bella dell’Aitras.
“Le associazioni condividono le motivazioni della protesta ma ribadiscono che è necessario trovare le soluzioni nei tavoli istituzionali; di questo si stanno occupando le associazioni nazionali – dice Salvatore Bella Presidente dell’Aitras – Sono giuste le rivendicazioni dell’Aias di Richichi ma sono sbagliati i tempi per attuare un fermo: “l’Italia è ancora provata dal Covid – aggiunge Bella – e le attività sono ripartite a pieno regime da poco, non possiamo fermarci adesso senza prima cercare una soluzione alternativa. E’ vero che il caro-gasolio, la carenza di AdBlue, i problemi legati alla carenza di autisti non possono più attendere ed è per questo che abbiamo dato mandato alle associazioni nazionali di interloquire con il Governo per trovare le soluzioni.
L’incontro è previsto per i prossimi giorni ed è solo dopo tale confronto che si potrà valutare se sia il caso di proclamare un fermo, anche a carattere nazionale. Invito pertanto Richichi a tornare sui suoi passi e attendere gli sviluppi a livello nazionale, contribuendo così a tenere unita la categoria”. (ANSA).