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Sciopero generale il 28 novembre contro la Manovra del governo Meloni, Usb: “Blocchiamo tutto”

Sciopero generale il 28 novembre contro la Manovra del governo Meloni, Usb: “Blocchiamo tutto”

Lo sciopero coinvolgerà tutte o quasi tutte le categorie di lavoratori, Usb propone di costruire una grande manifestazione nazionale per sabato 29 novembre

Il sindacato dell’Usb ha annunciato un nuovo sciopero generale contro la Legge di Bilancio 2026 del governo Meloni e che si terrà il 28 novembre 2025. La manovra viene definita come la “finanziaria di guerra“. L’Esecutivo nazionale confederale del sindacato di base, ha fissato un giorno per la mobilitazione, precisando in una nota che la data sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea nazionale dei delegati e delle delegate in programma il 1° novembre.

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Lo sciopero coinvolgerà tutte o quasi tutte le categorie di lavoratori, sia del settore pubblico che privato, Usb propone anche di costruire una grande manifestazione nazionale per sabato 29 novembre con i movimenti sociali e le realtà indipendenti. Nel frattempo il Garante apre un provvedimento sullo sciopero dello scorso 3 ottobre.

Lo sciopero del 28 novembre

Ma quindi, cosa contesta il sindacato? Come riporta Fanpage, l’Usb contesta l’aumento dell’età pensionabile nella Manovra dal 2027 e l’intervento insufficiente sulle buste paga. L’Usb, poi, invita “a rimettere in discussione la firma degli ultimi contratti nazionali che hanno tutti contraddetto l’esigenza unanimemente riconosciuta di garantire il potere d’acquisto delle retribuzioni. Tutti i contratti nazionali devono assicurare almeno 2mila euro come livello minimo di partenza e in paga base, somma che rappresenta la linea invalicabile per garantire una retribuzione dignitosa e consentire il recupero delle fortissime perdite accumulate dai salari negli ultimi trent’anni”.

Usb: “Inaccettabile allungare l’età pensionabile”

Mentre per le pensioni per il sindacato “non è accettabile che si continui ad allungare l’età pensionabile che va invece riportata a 62 anni: in Italia si lavora troppo e con salari da fame. È insopportabile che milioni di pensionati siano condannati ad una vecchiaia di povertà assoluta. A pagare devono essere le banche, che hanno incassato extraprofitti e stanno affamando il paese, approvando interventi veri ben diversi dalle iniziative ipocrite inserite” nella legge di Bilancio.

“Le tariffe dei beni e servizi essenziali vanno messe sotto regime controllato. Invece di comprare e costruire nuove armi è ora di tornare a costruire case popolari e di affrontare l’emergenza della sanità pubblica, investendo in personale e strutture sanitare. Sulla Piattaforma contro la finanziaria di guerra e il Governo Meloni, lancia un piano di mobilitazione per tutto il mese di novembre e propone ai movimenti sociali e alle realtà indipendenti di costruire una grande mobilitazione nazionale per il sabato 29 novembre. È ora di riprendere la pratica del ‘Blocchiamo tutto’, utilizzata efficacemente in difesa del popolo palestinese, contro il genocidio e a sostegno della Global Sumud Flotilla, per fermare la corsa al riarmo e costruire un nuovo futuro”.