Lavoratori, studenti, comuni cittadini di ogni estrazione sociale in piazza e nei punti nevralgici di Roma per dire “stop” alla guerra a Gaza e al blocco israeliano alla Flotilla e al suo carico di aiuti umanitari per la popolazione palestinese: in migliaia hanno aderito allo sciopero generale del 3 ottobre. “Blocchiamo tutto” si è trasformato da slogan a realtà nella capitale, dove alla stazione Termini di Roma numerosi treni hanno subìto forti ritardi e cancellazioni e le vie principali della città sono totalmente bloccate da fiumi di manifestanti che cercano di dare voce alla popolazione martoriata di Gaza.
Roma in protesta, in migliaia aderiscono allo sciopero di Gaza
Un corteo di centinaia di studenti si è radunato sotto la sede del Ministero dei Trasporti, dove non sono mancati gli scontri: alcuni manifestanti, infatti, avrebbero tirato uova contro due camionette della polizia in servizio. Altri manifestanti partiti da Piazza dei Cinquecento, nel primo pomeriggio, sono entrati nella tangenziale e l’hanno bloccata. L’adesione allo sciopero generale per Gaza a Roma – come in molte altre parti d’Italia, Sicilia compresa – è stata massima: si parla di circa 80mila persone impegnate a sventolare le bandiere della pace, quella palestinese o quelle dei sindacati per dire “basta” a un clima di odio e violenza. La sede Istat di Roma è stata chiusa per “adesione al 100% allo sciopero”.
Flotilla al centro del dibattito
Accolta dagli applausi, ha preso parte allo sciopero per Gaza a Roma anche Maria Elena Delia, portavoce della Global Sumud Flotilla. “Qui si resta umani”, la sua voce che si unisce a quella di migliaia e migliaia di manifestanti. In queste ore anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri si trova all’aeroporto di Fiumicino per accogliere i 4 parlamentari italiani che erano a bordo della Global Sumud Flotilla e che sono stati rimpatriati con un volo diretto da Tel Aviv.
